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Zeman vuole ancora allenare: "Le tre/quattro offerte ricevute non erano giuste"

"Non ho finito, divertirò ancora"

23.05.2019 08:17

72 anni appena fatti ("MA me ne sento 40") e tanta volgia ancora di allenare e divertire. Zdenek Zeman non allena più dall'esonero di Pescara dello scorso anno, ma tornerebbe anche domani su una panchina. "Che faccio? Tiro palline... (traduzione, gioco a golf, ndr) e vedo calcio, anche se mi diverte poco. E aspetto la chiamata giusta. Le tre quattro ricevute quest'anno non lo erano", la confessione in una lunga ed interessante intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport in un pezzo a firma Andrea Di Caro. "In 50 anni sono stato fermo poche volte", racconta sospirando. Ma forse non dovrà aspettare molto, in estate potrebbero esserci sorprese.

Non si parla mai di Pescara nell'intervista, ma c'è il riferimento ad una vicenda che ha condizionato la sua ultima esperienza in biancazzurro: la malattia del figlio. "Cosa mi spaventa? La propria salute e quella di chi hai vicino. E di conseguenza mi spaventa la malattia. Ho vissuto in questi ultimi anni il dramma di mio figlio Andrea che ha affrontato con coraggio una grave malattia. In quel momento in cui hai paura che il corso della natura si stia rovesciando, nulla ha più un senso. Ogni certezza si sgretola. È stato uno shock di cui parlo solo ora perché si è risolto abbastanza bene. Ma solo chi ha vissuto qualcosa di simile può capire sensazioni, il vuoto, il male dentro che niente può attenuare finché le cose non tornano al loro posto", le aprole di ZZ.

Il Palermo nel suo futuro, nonostante l'ultima, tristissima vicenda?  "Sono contento per la piazza di Lecce che vive di calcio. Sul Palermo ci sarebbe da parlare due giorni". È un suo cruccio non averlo allenato? "Sì. Sono sempre stato convinto che avrei finito la mia carriera lì dove la cominciai da ragazzo...". Aspetta una nuova panchina? "Passione, voglia e testa sono le stesse. Le mie idee e il mio calcio ancora moderni. Sei anni fa dissi che ero avanti 20 anni: resto in vantaggio di 14".  E cosa chiede al futuro? "La salute dei miei familiari e altri 20 anni per me. La carriera dipende da chi chiama ma spero ancora di ricevere l'affetto degli sportivi, il riconoscimento per quello che sono riuscito a dare e dire alla gente".

 

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