Prima squadra

Pescara-Bari 2-2, le pagelle dei biancazzurri

Pettinari e Mancuso suonano la carica. Rimandato Fiamozzi

15.04.2018 09:38

A CURA DI DANIELE BERARDI

Partita dai due volti per il Delfino di Bepi Pillon, alla seconda apparizione in riva all'Adriatico. Abruzzesi frastornati nel primo tempo, quando subiscono la pressione e il cinismo esasperato degli ospiti. La ripresa si apre con tutt'altro ritmo e intensità da parte dei biancazzurri, che accorciano le distanze con Mancuso e, nel finale, agguantano l'insperato pareggio.

Fiorillo 6: incolpevole sui due gol subiti, in cui viene preso contro tempo dal colpo di testa di Nené e dal diagonale di Anderson. Paradossalmente, passa un pomeriggio con poche apprensioni, nonostante il Bari minacci più volte la sua area di rigore soprattutto nel primo tempo.

Crescenzi 5,5: soffre a dismisura le discese del collega pugliese Anderson, che scende con continuità mettendo a nudo le incertezze del pacchetto arretrato biancazzurro. Il raddoppio dei galletti nasce proprio da un'incursione del portoghese, a tratti inarrestabile, ma nel secondo tempo il Pescara cambia nettamente marcia e la prestazione di tutta la squadra cresce a dismisura.

Fornasier 6: partita complicata al cospetto di due mostri sacri come Cissé e Nené. Fa a sportellate con entrambi, ma non ha particolari responsabilità sui due gol subiti. Cresce alla distanza come il resto dei suoi compagni.

Coda 5,5: davvero uno scampolo di gara per l'esperto difensore biancazzurro, costretto a lasciare il campo a fine primo tempo per via di un problema fisico. Difficile imputargli le colpe della seconda rete subita, ma di fatto il suo goffo scivolone spiana la strada ad Anderson, che può involarsi verso Fiorillo praticamente indisturbato. (dal 36' Campagnaro 6,5: il suo ingresso restituisce certezze alla retroguardia biancazzurra. L'argentino costringe i suoi ad alzare il baricentro e il Pescara aumenta i giri del motore, fino a raggiungere il pareggio in extremis).

Fiamozzi 5: la marcatura su Nené, in occasione della rete di quest'ultimo, andrebbe censurata senza se e senza ma. Si fa attrarre dalla palla, dimenticandosi dell'ex Cagliari. Neppure in fase di spinta riesce a farsi valere. Rimandato a settembre.

Coulibaly 5: prestazione opaca (per usare un eufemismo) del giovanissimo centrocampista biancazzurro. Lento, goffo e impacciato. Perde numerosi palloni, esponendo il fianco alle ripartenze letali dei pugliesi. Anemico in fase di rottura, nocivo in impostazione. Il cambio nella ripresa è la risultante di una prestazione da dimenticare. (dal 50' Machin 6,5: anche lui piuttosto impreciso come il collega sostituito, ma ha il pregio di pennellare argutamente un pallone d'oro sui piedi di Pettinari, che indirizza alle spalle di Micai. Un'intuizione da dieci e lode, che vale necessariamente il mezzo punto in più in pagella).

Brugman 6: la sufficienza finale è un po' il dividendo di una gara in chiaroscuro. Decisamente abulico nella prima frazione, salvo poi alzare ritmi e qualità delle giocate nel secondo tempo. È il cuore pulsante della sua squadra: se riesce ad accendersi ne beneficiano tutti. Da Fiorillo a Pillon.

Valzania 6,5: partita da cuor di leone per l'ex Cittadella, divenuto finalmente uno dei punti fermi di questo Pescara. Taglia, cuce e si propone spesso in avanti supportando la manovra offensiva. Come se non bastasse, serve a Mancuso l'imbucata decisiva per il 2-1 ad inizio ripresa.

Mancuso 6,5: vale la pena premiarlo dopo mesi e mesi di polvere e fango e melma. Sgomita a perdifiato lungo tutto il fronte d'attacco, ma dopo la solita partita di sacrificio viene premiato col grandissimo gol che riapre i giochi. Promosso a pieni voti nella super sfida dell'Adriatico. (dal 67' Falco 6: il suo ingresso ravviva la catena di destra e spinge Fiamozzi a proporsi con maggior continuità. Si rivelerà certamente un'arma importante da qui alla fine della stagione)

Pettinari 7: finalmente torna a disputare una prestazione convincente dopo mesi e mesi di Purgatorio. Sgomita assieme a Mancuso contro Gyomber e Marrone, uscendone vincitore a fasi alterne. Micai gli nega la gioia del gol a più riprese, ma la fortuna aiuta gli audaci e lui lo sa. Premiato allo scadere col gol della liberazione.

Capone 6: barlumi di speranza avvolgono la prestazione del ragazzino scuola Atalanta. Ma di fronte ha un cliente scomodo come Anderson e deve sacrificarsi in fase di copertura. Pillon sta provando a rimetterlo al centro del progetto, nonostante sia ancora un lontano parente del campioncino ammirato ad inizio anno.

Pillon 6,5: adesso è anche ufficiale: questo Pescara ha un'anima. Dopo sole due partite, i biancazzurri hanno tirato fuori il loro carattere ed è per questo che il mister sembra aver toccato le corde giuste. Due punti contro Bari e Palermo, vista la situazione, sono un buon bottino per ripartire. Ora si attende solo la vittoria per tornare a credere in una squadra fin troppo bistrattata. La lotta per la salvezza sta entrando nel vivo, ma il Pescara mantiene i propri attributi saldamente in mano

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