Prima squadra

Pucciarelli: "Mi piacerebbe restare. E.."

15.04.2020 00:36

Manuel Pucciarelli aspetta ancora il suo debutto in biancazzurro. Prima un infortunio, appena arrivato in riva all'Adriatico, poi lo stop al torneo per l'emergenza Covid19: il fantasista non ha avuto ancora modo di indossare la gloriosa casacca del Pescara. Ma spera di farlo il prima possibile. Arrivato a gennaio in prestito dal Chievo, si è fatto male durante il primo allenamento (lesione al tendine dell’adduttore) e nel nuovo anno non ha giocato nemmeno una gara. Quando il campionato riprenderà, darà tutto per conquistare i tifosi e guadagnarsi la conferma nel Pescara. L'intenzione di tenerlo c'è (più facile un rinnovo del prestito che un riscatto del cartellino), ma ora non si possono fare previsioni. Nel frattempo è diventato papà (il  marzo scorso Roberta, la moglie, ha messo alla luce la piccola Vittoria) e sembra avere le idee chiare.

Il giocatore ne ha parlato a Il Centro in edicola nei giorni scorsi. Ecco le dichiarazioni più interessanti:

Pucciarelli, come procede il recupero?
«Molto bene. Da una decina di giorni svolgo lo stesso programma dei miei compagni».
Favorevole alla ripresa?
«Sì, ovviamente solo in condizioni di totale sicurezza. Ci vorrà tempo per sconfiggere il virus, fino al 3 maggio dovremo allenarci in casa, poi si vedrà».

Giocherà qui anche nella prossima stagione?
«Mi piacerebbe, vorrei dimostrare il mio valore in una piazza passionale che ha una tifoseria straordinaria. Da avversario ho giocato varie volte all’Adriatico e l’atmosfera è stata sempre splendida. A fine torneo rientrerò al Chievo, poi vedremo».
Lei è stato il colpo del mercato invernale, preso per rimpiazzare Machìn, ma la sfortuna ha giocato un brutto scherzo.
«Purtroppo è così. In carriera non ho mai avuto infortuni gravi, stavolta è capitato e bisogna accettarlo. Mi auguro di ripagare la fiducia della società che mi voleva già in passato».

Ricordi di Giampaolo?
«È il mio padre calcistico. Impeccabile nella gestione del gruppo, aveva modi garbati ed era un piacere ascoltare i suoi discorsi. Sotto questo aspetto, lui e Legrottaglie somigliano molto. Ho sempre sentito la sua fiducia, voleva portarmi alla Sampdoria, però la trattativa non è andata a buon fine. L’ho chiamato prima di firmare per il Pescara e mi ha detto: ‘Andrai in una piazza bellissima’. Aveva ragione».

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