Prima squadra

Camplone: "Brugman e Memushaj devono fare la differenza. Cocco? Sarà l’anno della rinascita"

Il tecnico pescarese ha parlato sia a Il Centro sia a Il Messaggero

07.09.2018 07:21

Le impressioni sul nuovo Pescara da parte di Andrea Camplone, che ha commentato quanto visto nelle prime due giornate di B sulle colonne de Il Messaggero e de Il Centro. Ecco un estratto delle dichiarazioni rilasciate ad entrambi i giornali:

"Il Pescara è ancora in rodaggio, anche se mi aspettavo di più da Brugman e Memushaj: in questa categoria devono fare sempre la differenza. Se crescono loro, possono trascinare tutti gli altri e far fare un balzo in avanti al Pescara a livello di gioco. Attualmente li vedo un po' frenati, quando saranno al top, cresceranno tutti. Ad oggi vedo poco movimento senza palla, ma in B devi correre a attaccare gli spazi. ndrea Cocco può dare tanto, anche se non ha raggiunto il top della condizione. È l’attaccante ideale per il 4-3-3 e, quando è stato messo in condizione, ha sempre fatto bene. Fa salire la squadra ed è molto bravo nel gioco aereo. Per Andrea, questo, sarà l’anno della rinascita. Anche se non sono arrivati i cosiddetti “top player”, Monachello è un gran bel giocatore e poi c’è Mancuso che può giocare da punta centrale. Non è il centravanti che ti fa vincere le partite, ma è tutta la squadra che mette in condizione la punta di segnare. Per fare bene, serve un gioco corale. Il Pescara può esprimerlo? Credo di sì. Il centrocampo è di qualità, ci sono due terzini esperti come Del Grosso e Balzano, che sanno andare bene sul fondo e, poi, c’è Campagnaro. Lui è una pedina fondamentale, anche se ha 38 anni. Serve tempo e solo con il lavoro si potrà arrivare al fraseggio perfetto e alla fluidità di manovra. Brugman mi piace tanto, però non si sta esprimendo al massimo. È dotato di grande tecnica, ma deve rendere di più e prendere per mano la squadra. Lui, in B, può fare la differenza. Oltre a Gaston, porterei con me Balzano e Cocco".

Su Pillon: "La conferma dell’allenatore è giusta. Pillon da quando è arrivato ha dato certezze e sicurezze alla squadra. Gli obiettivi dei biancazzurri quali sono? È un campionato molto difficile, ma il Pescara può puntare ai play off. Quest’anno ho notato che c’è un giusto mix tra giovani ed esperti a disposizione di Pillon. Il ritorno di Repetto? Scelta azzeccata. Sinceramente, due anni fa, non ho mai capito il motivo del divorzio. Giorgio conosce benissimo questo mondo e l’ambiente biancazzurro. Credo che il suo ritorno sia una grande vittoria per se stesso"

Sui baby biancazzurri in rampa di lancio: "Melegoni è stata una grande sorpresa, si vede che è giovane e deve crescere fisicamente, però ha fatto già capire che a questi livelli ci può stare. Antonucci invece ha ottime qualità, ma viene da una società importante ed è stato un po' caricato. Credo che quest'anno gli serva per raggiungere la maturità. Per un ragazzino è facile esaltarsi, ma anche facile avvilirsi. Non deve avere troppe responsabilità. Il Pescara ha un buon mix di giovani e meno giovani: sta ai giocatori esperti far crescere bene i baby".

La nuova B: ""Sulla carta tutti hanno una buona squadra: Verona, Brescia, Palermo, Salernitana, Perugia, Pescara... Il problema è che si vede poco giocare a calcio. Non c'è una squadra che gioca bene, cioè che provi a fare bene sia il possesso che il non possesso. Si pensa solo al lancio lungo, e non alla qualità dei passaggi. Si penalizza sempre più lo spettacolo in nome dei risultati. C'è stato poco da vedere finora. Lo scenario potrebbe cambiare con il ritorno a 22 squadre? Cambierà poco. Anche le possibili ripescate hanno squadre attrezzate per fare la B. Il problema di pensare al risultato e non allo spettacolo resta comunque. Chi paga il biglietto, vuole vedere vincere, ma vuole anche divertirsi e godersi un po' di spettacolo".

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