Prima squadra

Una partita da vincere e una piazza da riconquistare

Settimana determinante in casa Delfino

13.12.2017 00:36

Spirano forti, fortissimi i venti di crisi a Pescara. E' una settimana importante, la gara contro il Novara è il primo snodo della stagione. Ora o mai più - scrivevano nell'Editoriale (leggi qui) - e non è una frase fatta. Cerchiamo però di analizzare meglio i dati numerici. 

I NUMERI COMPLESSIVI - i numeri del Pescara 2017/18 sono inequivocabili: soli 21 punti in cassaforte, frutto di 5 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte.

I NUMERI DELLA CRISI - I soli 5 punti totalizzati nelle ultime 8 gare, infatti, rappresentano un campanello d’allarme assolutamente da non sottovalutare (ed in questo lasso di tempo c’è da contare anche l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Sampdoria, con 4 gol subiti). Negli ultimi due mesi di campionato, infatti, solo il fanalino di coda Ascoli, che ha già provveduto al cambio di allenatore affidandosi a Serse Cosmi, ha realizzato uno score identico a quello dei biancazzurri (1 vittoria, due pareggi e cinque sconfitte), superati in classifica da quindici squadre. Sono proprio i problemi difensivi ad aver portato il Pescara ad un passo dai playout. Dei 36 gol al passivo per il Delfino (peggio hanno fatto solo Foggia e Cesena con 37 e 38 reti incassate), ben 21 sono arrivate in questo lasso di tempo ma, circostanziando il dato numerico agli ultimi tre turni di campionato, i palloni raccolti in fondo al sacco diventano 11, decisamente troppi. Davanti, le cose vanno decisamente meglio, pur potendo migliorare. I biancazzurri rappresentano, insieme a Frosinone e Bari, il quarto miglior attacco del torneo con 30 gol all’attivo: meglio hanno fatto solo Empoli, Perugia e Cesena (di appena una rete). Stefano Pettinari, il bomber che in estate aveva la valigia ma che con il duro lavoro ha conquistato Zeman ed un posto da titolare, ha griffato 12 di questi 30 gol e spinto Ganz, l’acquisto più celebrato in estate, ai margini del progetto di ZZ.

IL CONFRONTO CON LE RETROCESSE - Delle tre retrocesse, il Pescara è la squadra più in difficoltà: il Palermo, saldamente primo dopo l’acuto di Bari, negli ultimi due mesi ha ingranato la quarta, raccogliendo più della metà dei punti totali (17 sui 32 collezionati); l’Empoli, invece, si è collocato ai piedi del podio, con 29 punti complessivi dei quali 12 conquistati negli ultimi 8 turni. Ma se i rosanero siciliani fondano le proprie fortune sulla solidità della retroguardia (16 reti subite, meglio ha fatto solo il Venezia con 15), gli azzurri toscani sono trascinati da un attacco prolifico, che è saldamente in cima alla speciale graduatoria delle reti fatte con 36 centri, delle quali 14 firmate da Caputo, il capocannoniere del torneo. Nel dato della differenza reti è percepibile in modo chiaro la forbice che separa i biancazzurri dalle altre due squadre: + 9 per il Palermo e + 8 per l’Empoli, - 6 per il Pescara

L'AMBIENTE - Tra rimonte subite (6) e malumore crescente dei tifosi, proprio quando doveva esserci la svolta positiva la truppa pescarese è invece colata a picco. Il fronte degli scontenti, dati gli ultimi deludenti risultati, si allarga a macchia d’olio. La frangia più dura del tifo da tempo contesta società e tecnico, ma nelle ultime settimane il numero degli insoddisfatti, che chiedono l'esonero di Zeman, si è ampliato. L’Adriatico – Cornacchia sembra destinato anche contro il Novara ad essere riservato a pochi intimi (nell’ultima gara tra le mura amiche appena 1.792 i biglietti venduti ed un totale di 6.706 spettatori). 

LE CONCLUSIONI- Una partita che vale più dei canonici tre punti in palio. Pescara – Novara è il primo vero crocevia della stagione in casa Delfino. Dall’esito del match dipenderà il futuro di Zdenek Zeman e, con esso, i piani in vista del mercato di gennaio. Il weekend appena mandato agli archivi è stato particolarmente elettrico. Apertosi con la scottante sconfitta di Cesena, ha visto un doppio ed aspro confronto tra squadra e società, che non ha prodotto ribaltoni ma confermato che la prossima partita è davvero l’ultima spiaggia per il tecnico boemo. In caso di ko, sarà lui a pagare con l’esonero. Annullata la cena di Natale e revocati tutti i permessi, il gruppo cerca la giusta concentrazione. Perchè sbagliare questa volta proprio non può

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