Prima squadra

La rincorrsa playoff dello Spezia di Marino passa per Pescara

01.03.2019 00:08

A CURA DI CLAUDIO ROSA -

Perde, ed anche male, il Pescara di Bepi Pillon che, dopo due successi consecutivi che lo avevano rilanciato in classifica, sbatte contro il muro del Benevento, vittorioso sul campo e ai punti. Ora per i biancazzurri nuovo banco di prova, questa volta tra le mura amiche, contro uno Spezia in piena corsa playoff.

SPEZIA, OBIETTIVO PLAYOFF

Concretezza, è questo il termine più adatto per descrivere lo Spezia. Una stagione strana, tra i soliti alti e bassi di una squadra che punta verosimilmente agli ultimi posti disponibili per la zona playoff. Ed invece, nelle ultime uscite, gli aquilotti hanno dimostrato tenacia e forza d’animo, non abbattendosi neanche nei momenti più difficili. Non a caso, dopo tre pareggi consecutivi tra Dicembre e Gennaio, in Liguria sono riusciti ad invertire il trend evitando una sconfitta che poteva essere fatale a livello mentale, convertendola in due vittorie contro Cremonese e Cittadella, trovando nuovo slancio in classifica. Ed anche nei pareggi, la personalità di questa squadra si fa notare: non è un caso il 4-4 col Brescia, dove i ragazzi allenati da Marino sono riusciti ad andare sempre in vantaggio, facendosi sì recuperare ma trovando ogni volta la forza di reagire contro la capolista. Adesso, l’obiettivo playoff prende sempre più forma, nonostante qualche intoppo sul tragitto, come possono essere le sconfitte con Capri ed Hellas, nella loro diversità entrambe da evitare. Alla sfida col Pescara arriveranno forti del largo successo ottenuto col Livorno, e continua a non essere un caso il fatto che sia arrivato proprio dopo le due sconfitte appena citate. Insomma, una squadra in forma che fa del disequilibrio la propria natura, alla quale è meglio evitare di concedere qualsiasi cosa.

MARINO, CHI SI RIVEDE

Quella a Pescara non potrà mai essere una trasferta come le altre per Pasquale Marino. Il tecnico nativo di Marsala fu infatti messo sotto contratto dal club abruzzese nel Giugno del 2013, esattamente dopo quel fallimento in A col trio Stroppa-Bergodi-Bucchi. La scelta di puntare su un allenatore con un profilo così importante fu accolta dalla tifoseria che riservò un vero e proprio bagno di folla a Marino durante la sua presentazione. Purtroppo, alte furono anche le attese che, dopo un ottimo inizio, non vennero rispettate: il tecnico fu esonerato a Febbraio, dopo un filotto di 5 ko consecutivi, con la panchina che venne affidata a Serse Cosmi fino al termine della stagione. Chi deve molto però a Marino è il capitano del Pescara, Gaston Brugman, che nel 2013 trovò la sua consacrazione a Pescara. Fu proprio Marino, a seguito dei continui acciacchi di Viviani, a reinventare l’uruguaiano davanti la difesa, ruolo che lo consacrò nella penisola italiana.

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