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PREMIO CIATTE’ D’ORO e DELFINO D’ORO 2019

Conferite le benemerenze alle personalità che si sono distinte nei diversi ambiti della cultura e del vivere civile

10.10.2019 15:17

In un Consiglio Comunale solenne, oggi 10 ottobre, sono state conferite le Benemerenze civiche dei Ciatté e dei Delfini d’oro.

Dodici i 12 i nominativi indicati dalla Commissione dei Saggi formata da Domenico Cappuccilli, Michela De Amicis, Piergiorgio Landini, Claudio Palma, Luciana Vecchi, Gianfranco Visci e dal sindaco Carlo Masci, cui sono stati consegnati i Ciatté d’Oro (se pescaresi) e i Delfini per le personalità che vivono e operano fuori città.

La cerimonia, aperta dal Presidente del Consiglio Marcello Antonelli, è iniziata con l’esecuzione dell’Inno di Mameli affidato Elena Polidoro, allieva del Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara, per poi proseguire con le consegne dei Delfini d’oro a una emozionatissima Giulia Basel, al prof. Agostino Consoli, ai prof. Giuseppe Mauro e al prof. Remo Ruffini, con quest’ultimo ha ripercorso le tappe che hanno portato a Pescara il Centro di ricerca ICCRA ricordando che tra i cittadini onorari di Pescara vi è anche il prof. Roy Patrick Kerr, matematico neozelandese, premio Crafoord per l’astrofisica (premio conferito dall’Accademia Svedese della Scienza)

Dopo un intervallo musicale affidato al duo formato dal chitarrista Simone D’Andreamatteo e dalla violinista Kristina Esekova (allievi del Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara)

il Consiglio Comunale ha voluto tributare i Ciatté d’oro alla memoria all’imprenditore Daniele Becci (presente la figlia), al sindaco Gabriella Bosco (il premio è stato consegnato nelle mani della sorella), al preside Walfrido Bosco (era presente il figlio) e al giornalista Pasquale Pacilio (il premio è stato ritirato dal figlio).

Nel giorno dedicato al Santo Patrono della Città, i Ciatté d’oro sono invece andati al Maresciallo dell’Aeronautica Miliatre Ezio Barbi, all’imprenditore Vincenzo Marinelli, assente perché impegnato con la nazionale di calcio Under 21 (al suo posto ha ritirato la nipote), a un emozionatissimo Enea Cetrullo (artista poliedrico) e all’inossidabile Don Palmerino Di Sciascio, fondatore e parrocco della della Beata Vergine Maria del Rosario, al quale sono andate anche le parole di ringraziamento del Arcivescovo di Pescara-Penne, Mons. Tommaso Valentinetti.

 

Elenco dei premiati

Delfino d’Oro 2019

 

Giulia Basel, artista teatrale, fondatrice del teatro Florian Metateatro

Agostino Consoli, medico e docente universitario specializzato in endocrinologia e malattie metaboliche

Giuseppe Mauro, economista, docente universitario dell’Ateneo G. d’Annunzio, saggista, analista e divulgatore delle informazioni sui mercati internazionali

Remo Ruffini, fisico, docente universitario e direttore del Centro studi dell’International Center of Relativistic Astrophysic, che grazie alla sua lungimiranza ha trovato la sua sede nella città di Pescara e ha raggiunto fama internazionale.

Ciatté d'Oro 2019 alla memoria

 

Daniele Becci, imprenditore di solida esperienza professionale e Presidente della Camera di Commercio di Pescara.

Gabriella Bosco, amministratrice e prima donna sindaco di Pescara, dotata di profondo senso di umanità.

Walfrido Del Villano, docente e preside del Liceo Scientifico divenuto con lui eccellenza su scala nazionale per la qualità e la serietà dell’insegnamento.

Pasquale Pacilio, dipendente regionale e giornalista, protagonista competente dell’informazione regionale con le emittenti Telemare e Rete 8

 

Ciatté d'Oro 2019

 

Ezio Barbi, Maresciallo dell’Aeronautica Militare, simbolo dell’innovazione tecnica aeronavale.

Enea Cetrullo, artista poliedrico (scultore, pittore, incisore e ceramista), la cui arte è stata messa al servizio della collettività e del territorio, attraverso interventi solidali e di beneficenza.

Don Palmerino Di Sciascio, sacerdote e parrocco (per 56 anni) della Beata Vergine Maria del Rosario, al cui impegno si deve la costruzione della chiesa di via Cavour.

Vincenzo Marinelli, imprenditore di successo in ambito farmaceutico e a livello internazionale, dirigente sportivo che ha legato il suo nome a Pescara e alla Nazionale di calcio.

 

MOTIVAZIONI

 

Ezio Barbi

 

Il cuore rivolto al cielo per una carriera con le stellette tinta dell’azzurro dell’Aeronautica Militare. Specialista dell’evoluzione del motore a elica e del turbogetto, si è diviso tra l’insegnamento dei segreti e delle tecniche del volo e le consulenze manageriali, a riprova di una vocazione che va oltre l’attività professionale. Ha saputo coniugare la profonda esperienza maturata sul campo a uno slancio nei confronti dei giovani che lo hanno avuto come modello e come esempio, anche per il suo carattere aperto verso gli altri e verso il nuovo.

 

* Daniele Becci

 

Partito da una solida e fortunata esperienza imprenditoriale nel settore edile ha saputo dare la sua impronta alla Camera di commercio di Pescara trasformandola in un laboratorio di idee e in un meccanismo di proiezione verso il futuro. Alla sua città d’adozione ha dato con entusiasmo un impulso a valorizzarne le risorse umane ed economiche, spendendo la sua autorevolezza e il suo impegno personale nel rilancio e nel superamento di ogni tipo di barriera nel segno dello sviluppo e della competitività.

 

* Gabriella Bosco

 

È stata la prima donna a reggere le sorti di Palazzo di città in una fase delicata della nostra storia recente. Ha portato nella politica la preparazione, la competenza, il rigore, ma anche un profondo senso di umanità che le veniva dalla fede cristiana che ha sempre avuto come faro nelle sue esperienze di vita. Al suo indubbio carisma faceva da controcanto la ritrosia al protagonismo, preferendo l’impegno silenzioso ma concreto alle luci della ribalta, come nel volontariato al servizio degli ultimi.

 

Enea Cetrullo

 

L’arte in due e tre dimensioni ha in lui un interprete profondo e originale, dallo stile capace di raccontare in immagini ed emozioni. Un ruolo particolare nella sua ricca produzione di scultore, pittore, incisore e ceramista è rappresentato dal mare in tutte le sue declinazioni, superba e irresistibile espressione della Natura che viene riletta con felice intuizione e varietà di sfumature, come solo un artista di vaglia può fare. Nei suoi lavori rilucono anche gli aspetti dell’Abruzzo e dell’abruzzesità che ne fanno un interprete appassionato e apprezzato della sua terra.

 

* Walfrido Del Villano

 

È stato come pochi capace di lasciare un segno nella missione educativa, sia per la scuola sia soprattutto per ragazzi e ragazze che l’hanno frequentata. Ha dato all’istituzione e all’istruzione un indirizzo tale da portare il Liceo Scientifico a eccellere su scala nazionale per la qualità e la serietà dell’insegnamento. Non a caso da quella fucina sono emersi talenti che si sono fatti valere in Italia e in Europa per preparazione e competitività. Ha saputo trasfondere nei giovani la cultura scientifica e i valori dell’umanesimo, oltre all’orgoglio dell’appartenenza, che ci fanno apprezzare ancor di più la sua opera di docente e di preside.

 

Don Palmerino Di Sciascio

 

Ha inteso il sacerdozio non solo come missione religiosa ma anche come condivisione della quotidianità con un’intera comunità alla quale non ha mai fatto mancare il conforto cristiano, la vicinanza, il senso di umanità, l’insegnamento ai bambini e agli studenti. Con la parola e con l’esempio ha saputo trasmettere i valori a diverse generazioni di pescaresi che nella Madonna del Rosario hanno visto e trovato molto più di un luogo fisico per la fede, perché ne ha fatto un autentico punto di riferimento per l’incontro, la socializzazione e la crescita.

 

Vincenzo Marinelli

 

Il lavoro e la passione nobilitati dal raggiungimento dei più alti traguardi. Un impegno coronato dall’affermazione come imprenditore di successo in ambito farmaceutico e a livello internazionale, e come dirigente sportivo che ha legato il suo nome a Pescara e alla Nazionale di calcio. Ha saputo applicare all’attività professionale e alla managerialità prestata per un trentennio ai colori azzurri il metodo, la concretezza, l’inventiva, nonché la capacità di conseguire i risultati più importanti attraverso la programmazione, la fissazione di obiettivi ambiziosi e le tappe per raggiungerli.

 

* Pasquale Pacilio

 

È stato protagonista degli anni pionieristici delle televisioni libere, imponendosi ben presto come il volto più familiare dell’emittenza abruzzese. Da Telemare a Rete 8 ha saputo dare la sua impronta all’informazione, dalla cronaca alla politica, inaugurando la stagione delle maratone elettorali. È stato sempre in primo piano nel dibattito politico e nei salotti tv, ai quali ha prestato la sua competenza e la sua ironia, trasformando le tribune, con l’equilibrio del giornalista navigato, in occasione di esposizione, esplicazione e confronto di idee per raggiungere una vasta platea dell’opinione pubblica.

 

§ Giulia Basel

 

La sperimentazione a teatro che è diventata scuola e laboratorio di incubazione della passione per l’arte del recitare. Il suo Florian ha messo solide radici in città dove ha fatto ramificare numerose e lodevoli iniziative sulle espressioni contemporanee alle quali ha fornito sipario, palcoscenico, voce e corpo. Interprete raffinata che ha saputo intercettare i linguaggi della contemporaneità e le nuove forme di espressione, rinnovando ogni volta la magia del teatro e scrivendo una storia esaltante che è diventata anche una pagina importante della storia culturale di Pescara.

 

§ Agostino Consoli

 

Ha dato al giuramento di Ippocrite una prospettiva estensiva della deontologia e della conoscenza che fanno dello studio della medicina una missione per il progresso scientifico e il benessere dell’uomo. La ricerca lo ha portato a raggiungere importanti traguardi che ne hanno fatto un esponente di spicco nella difesa della salute e della dignità della persona, secondo un diversificato ma complementare impegno nella docenza universitaria e nell’attività ospedaliera, in particolare per quanto concerne l’endocrinologia e le malattie metaboliche. I suoi studi hanno contribuito su scala internazionale alla cura del diabete e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

 

§ Giuseppe Mauro

 

Le leggi e l’andamento dell’economia spiegati alla collettività, dalla cattedra universitaria alla produzione saggistica, passando dagli interventi in tv a quelli sui mezzi di informazione. Analisi e illustrazione delle oscillazioni dei mercati e dell’occupazione interpretando su piccola e grande scala i fenomeni e le manifestazioni della modernità. Un divulgatore puntuale e rigoroso che ha manifestato in più occasioni il forte legame con la città, un’attenzione al tessuto produttivo del territorio e le prospettive di crescita, con una riconosciuta competenza scientifica non disgiunta da un’assonanza partecipe degli eventi, degli effetti e delle opportunità.

 

§ Remo Ruffini

 

Ha portato Pescara al centro dell’universo e l’universo al centro di Pescara. La sua creatura, l’International Center of Relativistic Astrophysic, è la porta aperta sull’infinito da uno scienziato di fama internazionale che si è formato al Liceo intitolato a Gabriele d’Annunzio negli anni dell’adolescenza e che nella piena maturità ha ritrovato nel tessuto urbano tutte le caratteristiche e le condizioni favorevoli per fare della città un polo di eccellenza nella ricerca. L’inarrivato bagaglio di esperienza e di risultati lodati dalla comunità scientifica mondiale, è un ulteriore motivo d’orgoglio e di riconoscenza per chi, negli anni luce, ha saputo guardare sempre in alto, sempre avanti e sempre oltre.

 

 

Ezio Barbi

 

Il cuore rivolto al cielo per una carriera con le stellette tinta dell’azzurro dell’Aeronautica Militare. Specialista dell’evoluzione del motore a elica e del turbogetto, si è diviso tra l’insegnamento dei segreti e delle tecniche del volo e le consulenze manageriali, a riprova di una vocazione che è sempre andata oltre l’attività professionale, esprimendo passione, volontà e missione umana e personale. Ha saputo coniugare la profonda esperienza maturata sul campo a uno slancio nei confronti dei giovani che lo hanno avuto come modello e come esempio, anche per il suo carattere aperto verso gli altri e verso il nuovo, uomo proteso a trasmettere alle future generazioni il suo bagaglio di competenze e di conoscenze, simbolo di lungimiranza e di prospettiva, doti che lo hanno reso espressione e simbolo dell’innovazione

 

* Daniele Becci

Schietto, diretto, l’uomo che aveva la visione di una Pescara moderna, accogliente, aperta, in continuo movimento, l’uomo che sapeva coniugare cuore e intelletto, passione e abnegazione, razionalità ed emozione. L’uomo che si gettava in ogni impresa o avventura con l’istinto di chi sapeva di potercela fare, con intelligenza e raziocinio, senza rinunciare a sperimentare ciò che di più innovativo potesse attraversare la vita sua e della collettività. Tutto questo era Daniele Becci, l’uomo, l’imprenditore, l’amministratore, colui che ha rappresentato per interi lustri un autentico riferimento per tutto il mondo dell’economia e imprenditoria abruzzese di cui è stato guida capace e attenta anche con prestigiosi incarichi a livello nazionale. Ha saputo dare la sua impronta alla Camera di Commercio di Pescara trasformandola in un laboratorio di idee e rilanciandone la presenza sul territorio con qualità e iniziative senza pari nella ultradecennale storia dell’Ente Camerale. Ha espresso il meglio delle sue capacità di “uomo del fare”, realizzando lo strategico e innovativo progetto di fusione tra le due Camere di Pescara e Chieti, grazie alla Sua autorevolezza, proiettate verso il superamento di ogni sentimento campanilistico e sfida autentica, vinta come tutte le battaglie da lui condotte, a cui si è dedicato fino all’ultimo giorno della Sua vita terrena. Al suo nome restano legate idee strategiche, progettualità uniche, un patrimonio di conoscenze che ha lasciato in eredità alla città, a partire dalle sue intuizioni sullo sviluppo futuro di aree fulcro del territorio pescarese. Alla sua ironia senza barriere, al suo inconfondibile sorriso, alla sua innata concretezza restano legati successi e risultati che hanno lasciato il segno su intere generazioni di amministratori, che si sono ritrovati in quella stretta di mano capace di dialogare con tutti e di superare ostacoli ideologici pregiudiziali.

 

* Gabriella Bosco

 

È stata la prima e unica donna sindaco di Pescara, una ‘lady di ferro’, che ha saputo racchiudere nel proprio carattere forza e gentilezza, autorevolezza e dolcezza, chiamata a reggere le sorti di Palazzo di città in una fase delicata della nostra storia recente. Ha portato nella politica la preparazione, la competenza, il rigore, ma anche un profondo senso di umanità che le veniva dalla fede cristiana che ha sempre avuto come faro nelle sue esperienze di vita. Al suo indubbio carisma, alla innata capacità di gestire la res pubblica, di mediare tra idee contrapposte, faceva da controcanto la ritrosia al protagonismo, preferendo l’impegno silenzioso, ma concreto, alle luci della ribalta, come nel volontariato al servizio degli ultimi, svolto all’interno della Chiesa, nell’Avuls e nel Reparto per la cura delle leucemie nell’ospedale civile di Pescara. Un volontariato che ha sempre portato avanti sin da quando, giovane ragazza, dovette rinunciare al sogno di divenire medico per necessità familiari, diplomandosi in ragioneria e sviluppando l’amore per gli altri e il desiderio di essere utile alla collettività

 

Enea Cetrullo

 

L’arte in due e tre dimensioni ha in lui un interprete profondo e originale, dallo stile capace di raccontare in immagini ed emozioni. Un ruolo particolare nella sua ricca produzione di scultore, pittore, incisore e ceramista è rappresentato dal mare in tutte le sue declinazioni, superba e irresistibile espressione della Natura che viene riletta con felice intuizione e varietà di sfumature, come solo un artista di vaglia può fare. Nei suoi lavori rilucono anche gli aspetti dell’Abruzzo e dell’abruzzesità che ne fanno un interprete appassionato e apprezzato della sua terra. Il suo valore aggiunto: la capacità di emozionarsi, egli stesso, raccontando e presentando la propria produzione artistica e, al tempo stesso, di trasmettere tale emozione al suo pubblico trasformando ogni incontro in una esperienza sensoriale. Un’arte che peraltro, non di rado, è stata messa al servizio della collettività e del territorio, attraverso interventi solidali e di beneficienza, migliore espressione dello spirito puro dell’abruzzese vero

 

 

* Walfrido Del Villano

 

È stato come pochi capace di lasciare un segno nella missione educativa, sia per la scuola sia soprattutto per ragazzi e ragazze che l’hanno frequentata. Ha dato all’istituzione e all’istruzione un indirizzo tale da portare il Liceo Scientifico ‘Da Vinci’, un Istituto che ha vissuto prima da docente e poi, dal 1986 al 2004, da Dirigente, e che ha rappresentato la sua ‘seconda casa’, una sua ‘creatura’, a eccellere su scala nazionale per la qualità e la serietà dell’insegnamento. Non a caso da quella fucina sono emersi talenti che si sono fatti valere in Italia e in Europa per preparazione e competitività. Ha saputo trasfondere nei giovani la cultura scientifica e i valori dell’umanesimo, oltre all’orgoglio dell’appartenenza, che ci fanno apprezzare ancor di più la sua opera di docente e di preside. Uomo di cultura, scrittore, Del Villano era il Preside ‘wolf’, il lupo dal cuore tenero, che sapeva esprimere autorevolezza attraverso il solo sguardo, ma al tempo stesso una vicinanza straordinaria ai suoi studenti. Il suo nome ricorda il lungo lavoro istituzionale per dare al suo Liceo la storica sede di Colle Marino, come pure la battaglia contro i tagli alla scuola. Indimenticabile la sua produzione letteraria, indimenticabile, per la città, la sua stessa presenza

 

Don Palmerino Di Sciascio

 

Al suo nome è legata una data fondamentale, non solo per una comunità di fedeli, ma per l’intera Pescara, per il quale ha rappresentato un punto di riferimento irrinunciabile: 7 dicembre 1951, quando un giovane Don Palmerino Di Sciascio ha assunto la guida della parrocchia della Beata Vergine Maria del Rosario, che ha guidato ininterrottamente per ben 56 anni, divenendo non solo ‘il’ parroco, ma un secondo padre per un’intera comunità. Un uomo che ha inteso il sacerdozio non solo come missione religiosa, ma anche come condivisione della quotidianità con un’intera collettività alla quale non ha mai fatto mancare il conforto cristiano, la vicinanza, il senso di umanità, l’insegnamento ai bambini e agli studenti. Con la parola e con l’esempio ha saputo trasmettere i valori a diverse generazioni di pescaresi che nella Madonna del Rosario hanno visto e trovato non solo un luogo fisico per la fede, ma anche un punto d’incontro, di socializzazione e di crescita. Ha iniziato la sua opera pastorale in una stanza di 8 metri quadrati; al suo impegno e alla capacità di catalizzare attorno a sé le migliori energie del territorio, si devono la costruzione della chiesa di via Cavour, aperta al culto nel dicembre del 1957, e successivamente cresciuta, parallelamente alla crescita della comunità stessa, tra le mille attività promosse dalla parrocchia. Un impegno pastorale, quello di Don Palmerino, che si è fondato su valori essenziali: la fede, l’umiltà, l’entusiasmo, la gioia di andare avanti ogni giorno e la bellezza della crescita cristiana.

 

Vincenzo Marinelli

 

Il lavoro e la passione nobilitati dal raggiungimento dei più alti traguardi. Un impegno coronato dall’affermazione come imprenditore di successo in ambito farmaceutico e a livello internazionale, e come dirigente sportivo che ha legato il suo nome a Pescara e alla Nazionale di calcio. Ha saputo applicare all’attività professionale e alla managerialità il metodo, la concretezza, l’inventiva, nonché la capacità di conseguire i risultati più importanti attraverso la programmazione, la fissazione di obiettivi ambiziosi e le tappe per raggiungerli. Ha portato il grande sport nel capoluogo adriatico, con la Nazionale Under 21 e con la Nazionale Azzurra, e, al tempo stesso, con il proprio impegno, ha trasferito il nome di Pescara nei più ambiti palcoscenici nazionali e internazionali. Stella d’Argento e Stella d’Oro, due onorificenze conferitegli per la propria attività di dirigente sportivo per ben 30 anni, uomo con ben 5 Olimpiadi all’attivo, ha rappresentato una delle colonne portanti del Pescara Calcio già dal 1962, protagonista di alcune delle stagioni d’oro dei biancazzurri, facendo un emergere un’attività che è sempre andata ben oltre la ‘professione’, divenendo, piuttosto, vocazione dell’anima

 

* Pasquale Pacilio

 

Il suo volto, il suo nome, la sua voce inconfondibile, hanno rappresentato e sempre rappresenteranno in Abruzzo ‘il’ giornalismo per eccellenza. Ironico come pochi, istrionico, capace, versatile, appassionato di musica e del bel canto, ha saputo coniugare le sue esaltate origini campane con quello spirito tutto abruzzese che lo ha reso un ‘figlio’ adottivo di cui tutta la regione si è sempre vantata con orgoglio. È stato protagonista degli anni pionieristici delle televisioni libere, imponendosi ben presto come il volto più familiare dell’emittenza abruzzese. Indimenticabili e insostituibili le sue interminabili dirette televisive, che in alcuni dei momenti più bui del nostro territorio, hanno rappresentato una finestra fondamentale aperta sul mondo, come durante l’alluvione di Pescara negli anni ’90, il terremoto de l’Aquila, o, in ultimo, la nevicata e l’esondazione del fiume tra il 2012 e il 2013. Aveva il dono di saper entrare in tutte le case con la delicatezza e la confidenza di un vicino di casa, di un amico di famiglia, di farsi raccontare i dettagli più delicati senza mai violare la privacy più intima, sapendo riconoscere e rispettare quei limiti che l’umanità, prim’ancora che il mestiere giornalistico, impongono. Mai sopra le righe, sornione, sempre col sorriso che tradiva esperienza, non certo superficialità, ha lasciato al giornalismo abruzzese alcune delle più belle e storiche interviste, come quelle a Remo Gaspari o all’onorevole Nino Sospiri. Da Telemare a Rete 8 ha saputo dare la sua impronta all’informazione, dalla cronaca alla politica, inaugurando la stagione delle maratone elettorali. È stato sempre il protagonista del dibattito politico e nei salotti tv, ai quali ha prestato la sua competenza, trasformando le tribune, con l’equilibrio del giornalista navigato, in occasione di esposizione, esplicazione e confronto di idee per raggiungere la più vasta platea dell’opinione pubblica.

 

§ Giulia Basel

 

L’arte teatrale, la sapienza della sperimentazione coniugate con la capacità unica di continuare a ‘emozionarsi e a tremare’ ogni volta che si sale su un palcoscenico. Tutto questo si racchiude nella figura e nel lavoro di Giulia Basel, fondatrice di un teatro divenuto scuola e laboratorio di incubazione della passione per l’arte del recitare. Da Roma a Bologna sino all’approdo definitivo a Pescara con il suo Florian che ha messo solide radici in città dove ha fatto ramificare numerose e lodevoli iniziative sulle espressioni contemporanee alle quali ha fornito sipario, palcoscenico, voce e corpo. Interprete raffinata che ha saputo intercettare i linguaggi della contemporaneità e le nuove forme di espressione, rinnovando ogni volta la magia del teatro e scrivendo una storia esaltante che è diventata anche una pagina importante della storia culturale di Pescara. Una formazione ricca, la sua, cresciuta sui banchi del liceo classico ‘Giulio Cesare’ negli anni caldi del ’68, approdata all’università di Bologna negli anni ’70, altrettanto difficili, sino all’incontro con una personalità del calibro di Gianmarco Montesano e alla scelta di dedicare la propria vita all’arte del palcoscenico, da protagonista e da spettatrice, palcoscenico in cui ha portato luce, innovazione, abbattendo pregiudizi e aprendo nuovi orizzonti laboratoriali.

 

§ Agostino Consoli

 

Quando l’amore per gli altri si coniuga con la passione per l’arte medica e con le capacità personali nasce quella felice congiuntura che ha consentito ad Agostino Consoli di raggiungere traguardi professionali straordinari. L’uomo prima, il medico poi, hanno dato al giuramento di Ippocrate una prospettiva estensiva della deontologia e della conoscenza che fanno dello studio della medicina una missione per il progresso scientifico e il benessere dell’uomo. La ricerca lo ha portato a raggiungere importanti traguardi che ne hanno fatto un esponente di spicco nella difesa della salute e della dignità della persona, secondo un diversificato ma complementare impegno nella docenza universitaria e nell’attività ospedaliera, in particolare per quanto concerne l’endocrinologia e le malattie metaboliche. I suoi studi hanno contribuito su scala internazionale alla cura del diabete e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti, per i quali ha sempre rappresentato non solo un punto di riferimento, ma una presenza straordinaria nella sua disponibilità e dedizione, soprattutto nell’impegno nei confronti dei più giovani, per i quali la parola salute rappresenta anche un’occasione di qualità della vita. La sua attività ha dato lustro all’ospedale civile di Pescara, divenendo simbolo dell’eccellenza medica adriatica.

 

§ Giuseppe Mauro

 

Le leggi e l’andamento dell’economia spiegati alla collettività, dalla cattedra universitaria alla produzione saggistica, passando dagli interventi in tv a quelli sui mezzi di informazione. Analisi e illustrazione delle oscillazioni dei mercati e dell’occupazione interpretando su piccola e grande scala i fenomeni e le manifestazioni della modernità, con la capacità innata di rendere comprensibile alla massa ciò che appartiene a un know how di elevata preparazione, senza alcuna presunzione di superiorità, ma con l’umiltà di chi conosce il valore più autentico dell’arte della docenza. Un divulgatore puntuale e rigoroso che ha manifestato in più occasioni il forte legame con la città, un’attenzione al tessuto produttivo del territorio e le prospettive di crescita, con una riconosciuta competenza scientifica non disgiunta da un’assonanza partecipe degli eventi, degli effetti e delle opportunità. Il suo nome è indissolubilmente legato a Pescara e al suo ateneo, i suoi illustri pareri rappresentano una base di lavoro per gli economisti moderni, la sua presenza è lo specchio della vitalità stessa di una economia che, nonostante la crisi, non è mai sopita

 

§ Remo Ruffini

 

Ha portato Pescara al centro dell’universo e l’universo al centro di Pescara. La sua creatura, l’International Center of Relativistic Astrophysic, è la porta aperta sull’infinito da uno scienziato di fama internazionale che si è formato al Liceo intitolato a Gabriele d’Annunzio negli anni dell’adolescenza e che nella piena maturità ha ritrovato nel tessuto urbano tutte le caratteristiche e le condizioni favorevoli per fare della città un polo di eccellenza nella ricerca. La sua lungimiranza nello scegliere proprio una città come Pescara, in costante crescita, ma non ancora metropoli, per istituire un centro di studio di fama internazionale, è il simbolo stesso di una personalità pacata, ma in continuo fermento, dotato di una capacità visionaria che supera i ristretti confini dell’universo stesso. Il suo impegno nella costruzione del Centro, tassello dopo tassello, portando a Pescara alcuni dei più famosi e importanti scienziati al mondo, sono il sintomo di una personalità tenace e capace. L’inarrivabile bagaglio di esperienza e di risultati lodati dalla comunità scientifica mondiale, è un ulteriore motivo d’orgoglio e di riconoscenza per chi, negli anni luce, ha saputo guardare sempre in alto, sempre avanti e sempre oltre.

 

Dichiarazione del sindaco

“Ancora una volta – ha sottolineato il sindaco Carlo Masci - i nomi scelti rappresentano le punte di diamante di una vita comunitaria vissuta con impegno, passione e servizio al prossimo, vite che hanno esaltato il nome di Pescara e dell’Abruzzo negli infiniti risvolti sociali, culturali e scientifici. Alle personalità premiate l’Amministrazione comunale vuol trasmettere il suo sentito ringraziamento per aver onorato il nome della città fuori dai suoi confini, con l’impegno costante di chi spende la propria vita nel miglioramento del bene comune. Attraverso il conferimento delle benemerenze si dipana il filo della memoria che si riavvolge sulle gesta di chi ha interpretato al meglio le proprie competenze nella cultura, nella musica, nel sociale, nell’arte, nel giornalismo, nella letteratura. Siamo pertanto lieti di accogliere e onorare concittadini illustri e personalità che, in misura diversa, hanno condiviso con la città di Pescara un tratto di strada attingendo a quel talento che li rende protagonisti assoluti della storia comunitaria cittadina.”

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