Prima squadra

Dicara: "Le due promozioni con Galeone, emozioni diverse ma fortissime"

"Confermare Pillon credo sia una cosa giusta. Un giorno mi piacerebbe tornare"

08.06.2018 06:58

Giacomo Dicara sogna un giorno di tornare nel Pescara. Quel sogno che da giocatore coronò. Esordì in biancazzurro a 16 anni, conquistando la promozione nella massima serie, replicata nel 1991-92 sempre con Galeone in panchina. Con la squadra della sua città è rimasto fino al 1994, giocando 4 campionati di serie B e 3 di serie A, totalizzando 165 gare e 6 gol in campionato (in mezzo una breve parentesi al Bari nel 1990-91 con 8 presenze e un gol), tornando in biancazzurro a fine carriera nel 2003 (43 presenze nella sua esperienza bis). "Le due promozioni conquistate sono state due grandi emozioni, diverse ma entrambe bellissime. La prima fu inaspettata, avevo appena sedici anni e la stagione prima giocavo negli Allievi. Mi cadde tutto addosso, se così vogliamo dire, con una velocità ed una forza pazzesca senza che riuscissi a rendermene conto. La seconda l’ho vissuta in maniera differente, ero più esperto, nonostante fossi ancora giovane, ed avevo già maturato un’esperienza lontano da casa, a Bari. Avevo quindi una maturità diversa e sentii quel successo più mio, godendomelo certamente di più", i suoi ricordi.

"Non nego che mi piacerebbe. Da bambino avevo il sogno di fare il giocatore e difendere i colori della mia città e sono riuscito a coronarlo per 9 anni, vincendo anche due campionati. Adesso sarei contento di potermi confrontare qui da tecnico un giorno. Sarebbe probabilmente più difficile che altrove, pur conoscendo benissimo l’ambiente, ma di certo sarebbe molto stimolante. D’altro canto, nella storia del Pescara solo pochi pescaresi sono stati gli allenatori del Delfino, penso ad esempio a Massimo Oddo e per poco Massimo Epifani. Non è semplice, dunque", le sue parole. 

Il presente del Pescara però avrà l'accento di Preganziol, quello di Bepi Pillon. Confermare Pillon sulla panchina del Pescara credo sia una cosa tanto scontata quanto giusta. E’ arrivato in una situazione complicata ed ha fatto quello che doveva, salvando la squadra. Adesso potrà continuare il rapporto con i giocatori che resteranno e con una piazza dove mi pare sia assolutamente benvoluto. Cosa non ha funzionato prima dell’avvento di Pillon? Non voglio entrare in situazioni che non mi competono, è sempre antipatico parlare di colleghi e di vicende che comunque non ho vissuto direttamente. Credo comunque che le prospettive iniziali fossero diverse, quando retrocedi dalla serie A si punta sempre a compiere di nuovo il salto ma vincere è sempre difficilissimo. La serie B è un campionato complicato, basti vedere che il Palermo, accreditato all’inizio come ammazza-campionato, ed il Frosinone, cioè due squadre attrezzatissime, sono ancora in ballo con i playoff quando in molti pronosticavano una promozione scontata"

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