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Zdeněk Zeman premiato come “Mister Fair Play”

08.06.2018 15:28

Giovedì 28 maggio, all’Auditorium del Royal Continental, è stato consegnato a Zdeněk Zeman il premio “Fair Play alla Carriera – Dino Celentano”.

A Napoli si è tenuto infatti il Football Leader 2018, il prestigioso premio a livello nazionale tenuto dall’AIAC (Associazione Italiana Allenatori), organizzato dalla DGS Sport&Cultura. Il premio della Footbal Leader, già toccato ad Aurelio De Laurentiis in passato, quest’anno è andato all’allenatore boemo. L’allenatore viene infatti considerato non solo grande maestro di calcio, ma anche un maestro di vita, un rappresentante dello sport pulito, un personaggio che ha sempre manifestato correttezza e lealtà nei confronti dell’avversario. Il premio gli è stato consegnato direttamente dal Country Manager Italia di MSC Crociere, Leonardo Massa

Zdeněk Zeman è un personaggio che si è sempre distinto, le sue scelte spesso hanno fatto discutere, ma ha sempre voluto lasciare il segno, dando grandissime prove di determinazione di carattere. Non è semplice riassumere una carriera così lunga e intensa. L’ex-allenatore è nato a Praga, in Cecoslovacchia, il 12 maggio 1947. Dal 1966 al 1968 decide di andare a vivere a Palermo insieme a sua sorella Jarmila, ospite dello zio Čestmír, ex calciatore cecoslovacco e poi allenatore. Proprio mentre è in Sicilia, in Cecoslovacchia scoppia una grandissima insurrezione politica, inizierà una lunga serie di eventi che porteranno poi alla “Primavera di Praga”. Zeman decide di rimanere in Italia, ottenendo nel 1975 la cittadinanza italiana e una laurea con massimi voti con una tesi in medicina dello sport presso l’ISEF di Palermo.

Nel 1979 consegue il patentino di allenatore professionista a Coverciano per diventare poi allenatore delle giovanili del Palermo, che seguirà fino al 1983. Nel 1989, allena quello che sarà definito “il Foggia dei Miracoli”, promosso in Serie A. Si afferma come uno degli allenatori più interessanti in circolazione e gli arrivano offerte persino dal Real Madrid. Arriva alla Lazio, che con lui in panchina otterrà un secondo e un terzo posto nei due anni successivi, ma nel 1997 viene esonerato. Passa alla Roma. È nella fine degli anni che scoppia il grande caso del doping nel calcio italiano e il boemo non si risparmierà dichiarazioni al vetriolo e accuse contro i maggiori esponenti dei più importanti club calcistici italiani. Guarda anche al calcio estero e allena così anche Fenerbahçe, Stella Rossa Belgrado e Fc Lugano. Segue un periodo di grandi ritorni, non poco discussi: Foggia, Pescara, Roma. Torna poi infine al Pescara, con quella che rappresenterà la sua ultima stagione da allenatore. Il 4 marzo 2018 viene esonerato dal suo ruolo, dopo 9 vittorie, 9 pareggi e 10 sconfitte, lasciando un Pescara al tredicesimo posto con 36 punti. La partita partita Pescara-Novara aveva segnato uno snodo nella sua carriera al Pescara, confermata poi pienamente dalla sconfitta in casa contro il Cittadella (2-0).

Al netto di tutte le polemiche, delle simpatie e delle antipatie che il boemo ha saputo risvegliare non solo in campo, ma anche tra i tifosi e tra gli esponenti del mondo del calcio tutto, la sua passione e la sua professionalità sono un dato di fatto. Non ci si può che congratulare con lui per questo bellissimo riconoscimento

 

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