Prima squadra

Pillon: "Divento nonno, ma qui a Pescara mi sento giovane"

Interessantissima intervista rilasciata giorni fa alla Gazzetta

21.10.2018 00:59

Il calcio italiano ha riscoperto mister Bepi Pillon, forse dimenticato troppo in fretta ai piani alti del pallone tricolore. Nei giorni scorsi, addirittura La Gazzetta dello Sport, edizione cartacea, ha dedicato una intera pagina al decano degli allenatori di B, ora di stanza a Pescara.

Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate alla "Rosea" da mister Bepi Pillon in un pezzo a firma del noto Nicola Binda 

“A 62 anni non mi considero vecchio, si possono sempre portare idee nuove ed essere competitivi. Stando in mezzo ai giovani mi sento giovane: ho cominciato ad allenare a 36 anni, ho ancora molto da dire”. Il 4-3-3 è di tradizione a Pescara, mail sistema di gioco di Pillon non è paragonabile a quelli di Galeone e Zeman, suoi celebri (e vincenti) predecessori in biancazzurro. “E’ diverso. Meno offensivo, meno bello da vedere, ma più equilibrato. Nel calcio ci sono due fasi: difensiva e offensiva. Bisogna curare entrambe e farle funzionare insieme. Chi sono i prospetti su cui puntare adesso? “Machin, Capone, Antonucci, Melegoni, Kanoute, Gravillon: ottimi giocatori e bravi ragazzi, è davvero una fortuna poterli allenare”.

Sui sogni di gloria biancazzurri: “Conosco bene il calcio e la B, non voglio illudere nessuno, lavoriamo e pensiamo partita per partita, testa bassa e pedalare. Con solo 19 squadre è un campionato ancora più difficile, perché c’è poca distanza tra playoff e playout”.

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