Prima squadra

Memushaj: "La salvezza una liberazione, ho avuto paura di retrocedere"

Le parole del centrocampista albanese a Il Centro

21.08.2020 00:21

Un'annata complicatissima in archivio con il risultato sperato, ma quanta paura! Il Pescara ora deve guardare al futuro e cercare di non ripetere gli errori commessi. Ledian Memushaj, senatore biancazzurro, nei giorni scorsi ha rilasciato a Il Centro una lunga e interessante intervista che ora vi riproponiamo nei suoi punti salienti. Buona lettura.


LA SALVEZZA - «Un senso di liberazione. È stato un campionato molto sofferto, nella mia carriera non ho mai provato un’emozione così strana. In passato spesso abbiamo lottato per la promozione in A, non ci era capitato di trovarci così in basso. Per fortuna è andata bene e siamo riusciti ad evitare una retrocessione che avrebbe avuto conseguenze pesantissime. La B è un patrimonio del club e della città, andava difesa a tutti i costi. Ho avuto paura di retrocedere? Sì, non dimentichiamo che se il Trapani non avesse subìto la penalizzazione oggi saremmo in C. Mi auguro che ci serva da lezione per non ripetere gli stessi errori in futuro. Non abbiamo mai detto di dover entrare tra le prime otto. La nostra era una squadra normale, di certo nettamente inferiore a quella degli anni di Baroni e Oddo in cui abbiamo disputato due finali promozione (una persa nel 2015 e una vinta nel 2016). Nonostante le criticità, nel girone di andata con Machìn avevamo trovato un’identità che ci ha permesso di arrivare al giro di boa a quota 26 punti, invece nella seconda parte ne abbiamo totalizzati 19. Significa che ci sono stati problemi, ma per me non si poteva fare molto di più. L’addio del guineano a gennaio ci ha reso incompleti, anche perché abbiamo perso subito Pucciarelli per infortunio. Con Machìn avremmo potuto disputare un discreto campionato, ma non eravamo ugualmente da promozione o da play off».

GLI ALLENATORI - «Scrizi con Zauri? Ho pagato per il gesto di Livorno, ma se si fosse giocato dopo una settimana ci saremmo chiariti. Invece, siamo tornati in campo a distanza di tre giorni e non c’è stato modo di ricucire subito. In ogni caso, mi sono subito messo a disposizione allenandomi al massimo. Si sono dette tante falsità, non è vero che con Zauri avevo un cattivo rapporto. Legrottaglie? Ha avuto un buon impatto, poi ha pagato a caro prezzo i numerosi infortuni. A un certo punto Legrottaglie non sapeva chi schierare. Dopo il lockdown, a parte la vittoria con la Juve Stabia, abbiamo faticato tanto. Comunque sia, gli allenatori giovani hanno bisogno di fare esperienza e vanno aiutati. Sottil? Ha messo le cose a posto, solo lui poteva tirarci fuori da quella situazione a livello mentale, fisico e tattico. È riuscito a tirare fuori il massimo da ognuno di noi. Lo confermerei? Dico solo che con Sottil ho un ottimo rapporto e sarei contento se rimanesse perché è una persona perbene».
A fine gara ha consolato i calciatori del Perugia, un gesto che le fa onore.
«Mi sono messo nei loro panni, poteva succedere a noi e sarebbe stata una delusione tremenda. Poi ho parlato con Oddo, ero dispiaciuto per lui, anche se non ha nessuna colpa. Ha sbagliato la società a mandarlo via quando la squadra era in zona play off».

 

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