Settore giovanile

Il bomber che verrà: la storia di Gennaro Borrelli

Da Il Messaggero

23.10.2019 00:13

Di padre in figlio. Gennaro Borrelli è l’astro nascente del Pescara di Zauri. Due presenze in questo primo scorcio di serie B e già gol pesanti nel campionato Primavera1: il giovane bomber classe 2000, nato a Campobasso, ma napoletano doc, sta scalando i gradini del calcio che conta. Un sogno che si realizza e che rende entusiasta anche papà Pasquale, ex calciatore e oggi allenatore del Gladiator 1924, società partenopea in cui Borrelli padre era capitano in serie D solo sette anni fa, con l’allora piccolo Gennaro che approfittava per invadere il campo a fine allenamento o a fine partita. “Ho iniziato a giocare a cinque anni in una scuola calcio napoletana, ma il Pescara mi ha visto in alcuni provini e mi ha voluto qui quando avevo 14 anni – racconta in tv il giovane attaccante biancazzurro – . Ruffini e Di Battista mi hanno preso, all’inizio è stato difficile stare lontano da casa, sia per me che per i miei genitori. A loro devo dire grazie perché mi hanno supportato negli anni e nei miei momenti più bui. Ho studiato e mi sono diplomato al liceo scientifico qui a Pescara: i miei sono laureati e volevano che studiassi, li ringrazio anche per questo”. Un amore per il calcio che si è tramandato in casa Borrelli: papà Pasquale è stato giocatore fino a cinque anni fa e oggi, a 39 anni, è già allenatore. L’insegnamento per Gennaro è stato solo uno: “Rispettare le scelte degli allenatori. Lui non si è mai immischiato in questione tecniche sul sottoscritto. Certo, lui è un allenatore e mi dà dei consigli, ma non va oltre”, dice l’ariete pescarese. Il Poggio è casa sua, ci è cresciuto come giocatore e soprattutto come ragazzo, passando da un tecnico all’altro della cantera del Delfino: “Ho avuto tecnici che mi hanno fatto crescere, prima di tutto a livello caratteriale. Li ringrazio tutti, ho appreso tante cose, anche a livello morale. Da Mancini a Temelin, da Epifani a Zauri”. L’allenatore marsicano lo ha fatto esplodere definitivamente e lo ha promosso in prima squadra in estate. Decisivi i 18 gol in Primavera2 della passata stagione. “E’ stata una grande soddisfazione essere il miglior bomber dei due gironi della categoria. L’anno scorso eravamo un gruppo compatto e unito: a meno sette punti dalla Lazio, ci siamo parlati nello spogliatoio e alla fine siamo riusciti a vincere un campionato che è entrato nella storia del Pescara”. “So dove migliorare, faccio tesoro dei consigli che ricevo, ma devono essere gli altri a giudicarmi. I paragoni illustri? Io devo dimostrare, ho una carriera davanti, inutile parlare di questo”. “Non so cosa farò, non sono io a decidere. Il feeling con Pavone? Ci conosciamo dall’Under 15, ci capiamo al volo. Spero di fare tanti altri gol come quelli segnati finora in Primavera1. La prima squadra? Io rispetto tutti, cerco di prendere da ognuno dei miei compagni più esperti segreti e giocate e aspetto la mia occasione”.

Fonte: Il Messaggero ed. Abruzzo

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