Prima squadra

Pescara, la strada è lunga....

Il riepilogo dell'analisi già effettuata reparto per reparto

14.09.2017 00:41

Pescara, la strada è lunga. La squadra è ancora lontana dalla migliore condizione .embed-comment-icon { display:inline-block; width:20px; height:20px; background-color:transparent; background-repeat:no-repeat; background-size:20px; background-position:center; transition:background .1s ease-in; position:relative; top:5px; background-image:url("data:image/svg+xml; charset=utf8,%3Csvg%20xmlns%3D%27http%3A%2F%2Fwww.w3.org%2F2000%2Fsvg%27%20viewBox%3D%270%200%2020%2020%27%3E%3Cpath%20d%3D%27M5%202h9q.82%200%201.41.59T16%204v7q0%20.82-.59%201.41T14%2013h-2l-5%205v-5H5q-.82%200-1.41-.59T3%2011V4q0-.82.59-1.41T5%202z%27%20fill%3D%27%2382878c%27%2F%3E%3C%2Fsvg%3E") }

Ed è già Zemanlandia, nel bene e nel male....
Batticuore Pescara. Ed è già Zemanlandia, nel bene e nel male. Per una volta, forse, i luoghi comuni non...
tattici, di amalgama e tanti errori individuali hanno contraddistinto l'avvio di stagione. Non c’è troppo da sorprendersi e neppure da scoraggiarsi. La vittoria contro il Foggia aveva fatto brillare fin troppo i pregi del Pescara, nascondendo i difetti attuali dietro un risultato roboante, la sconfitta contro il Perugia ha riportato tutti con i piedi per terra, anche con giudizi affrettati e molto duri: gli alti e bassi in questo periodo della stagione sono naturali e fisiologici - soprattutto in una squadra che ha praticamente rivoluzionato l’organico - e la gara contro il Frosinone ne rappresenta la prova più lampante.

I problemi maggiori di un organico discretamente forte, ma non straordinario e male amalgamato nelle caratteristiche dei suoi interpreti, sono in difesa. Ci sono tutti terzini che sanno attaccare molto meglio di quanto difendono e quasi tutti centrali sono, per caratteristiche tecniche e fisiche, non troppo adatti a interpretare al meglio il calcio di Zeman, un allenatore che da trent’anni basa le sue fortune sulla meccanizzazione dei movimenti in campo e la loro velocità. Anche nell’anno della promozione targata ZZ, la pecca della squadra era la difesa: nel 2011/2012 furono 55 i gol subiti, ma il Pescara ne segnò 90 e arrivò al primo posto in classifica a suon di record. Insomma, il reparto arretrato del Delfino, ad oggi, è il punto debole di un Pescara che dalla metà campo in su promette bene e sembra poter diventare spettacolare e dotato di efficacia quasi come il primo Pescara zemaniano.

Si potrebbe pensare di accentuare ulteriormente la trazione offensiva della squadra per tenere gli avversari i più lontano possibile dall’area, ma così ci si esporrebbe ancor di più a letali ripartenze (Perugia docet) quando si perde palla. Oppure si può scegliere di modificare qualcosa nell’atteggiamento della squadra, arretrando un po’ il baricentro e magari proteggendo un po’ di più la linea (al netto degli errori individuali, e dell’attenzione sulle palle inattive), ma non è atteggiamento prettamente zemaniano (anche se il boemo negli ultimi anni si è dimostrato meno dogmatico e più pragmatico, ricordate l'inserimento di Bocchetti terzino bloccato nel finale del 2011-12?). E servirebbe un centrocampo diverso, con interpreti maggiormente dediti alla fase di interdizione e non a quella di costruzione e dalle caratteristiche anche fisiche differenti da quelle degli attuali biancazzurri. "Il problema in questo momento sta nelle due mezz'ali", ha sottolineato Pierpaolo Marchetti su Il Messaggero, confermando la nostra tesi. "Coulibaly non è in un momento brillante e gli riescono difficili anche le cose più facili tecnicamente. Brugman è capace di illuminare spesso con assist e gol. Ma una mezz’ala dovrebbe essere un giocatore box to box, da un’area al’altra, e lui per caratteristiche non lo è. Bisognerà lavorarci".

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Serve ancora (tanta) pazienza per vedere il vero Pescara...
Alchimie tattiche da aggiustare, squadra e meccanismi da rodare, difesa da sistemare e tanto altro: servir&agrave...
cintola in su, invece, pochi problemi: la manovra sta acquistando brillantezza e si vedono già i primi movimenti peculiari del 4-3-3, esaltati dalle caratteristiche dei singoli. Ci sono tanti esterni, ben sei (i centravanti di ruolo sono addirittura 3: il totale degli attaccanti fa dunque 9) ma bisogna trovare la combinazione giusta che garantisca l’equilibrio generale della squadra: Benali sembra essere quello più adatto a non sbilanciare troppo una catena di sinistraa che ha già due giocatori (Mazzotta e Brugman) che difendono poco, ma si può tenere fuori Del Sole o Capone? .embed-comment-icon { display:inline-block; width:20px; height:20px; background-color:transparent; background-repeat:no-repeat; background-size:20px; background-position:center; transition:background .1s ease-in; position:relative; top:5px; background-image:url("data:image/svg+xml; charset=utf8,%3Csvg%20xmlns%3D%27http%3A%2F%2Fwww.w3.org%2F2000%2Fsvg%27%20viewBox%3D%270%200%2020%2020%27%3E%3Cpath%20d%3D%27M5%202h9q.82%200%201.41.59T16%204v7q0%20.82-.59%201.41T14%2013h-2l-5%205v-5H5q-.82%200-1.41-.59T3%2011V4q0-.82.59-1.41T5%202z%27%20fill%3D%27%2382878c%27%2F%3E%3C%2Fsvg%3E") }
Pettinari e i suoi "fratelli": è la B dei bomber
"In Serie B vince chi segna di più, non chi incassa di meno": l'assunto, che trova corrispondenza...
questo aspettando Ganz e Mancuso, un valore aggiunto per una squadra che trova già la porta con una certa facilità, ovvero i due big, o presunti tali, del reparto offensivo.

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