Prima squadra

Tanti motivi spingono il Pescara a battere l'Ascoli...

Le premesse della gara odierna

25.11.2018 00:16

Si torna in campo, finalmente! Ci sono tanti, tantissimi motivi di interesse intorno alla gara di oggi alle ore 15, più importante forse per i padroni di casa che non per gli ospiti. Il Palermo nell'anticipo di venerdì ha pareggiato col Verona e dunque una vittoria potrebbe significare aggancio in vetta. 

Sfatare il novello tabù Ascoli e riprendere la marcia virtuosa verso la vetta: l’obiettivo del Pescara per la ripresa del campionato dopo la sosta causa impegni delle Nazionali è duplice, ma il singolo motivo va a braccetto con l’altro unendosi fino a diventare unico. Perché battere l’Ascoli significa cancellare la cabala recente, che vede i bianconeri vincenti all’Adriatico nelle ultime 3 delle 5 gare disputate (ultima vittoria biancazzurra nel 2011-12, l’anno dei record con Zeman, Immobile, Verratti ed Insigne), e riprendere quel cammino che si è bruscamente interrotto a Palermo prima della pausa.

Al Barbera i biancazzurri hanno perso gara e primo posto, con un passivo rotondo ma immeritato. Si dovrà dunque capire se lo stop al cospetto della nuova capilista è stato solo un incidente di percorso, traumatico ma archiviabile, oppure l’inizio di una flessione preoccupante. A dar manforte alla prima tesi c’è la considerazione che la prestazione offerta in Sicilia è stata comunque positiva, con i biancazzurri di Pillon che hanno stretto alle corde i padroni di casa pur senza legittimare il predominio territoriale con il gol del pari, prima di capitolare per due volte tra l’85’ e l’88’; i fautori della seconda opinione, invece, dati alla mano sottolineano che nelle ultime 4 gare disputate il Pescara ha portato a casa appena 4 punti e che negli ultimi 180’ di gioco ha incassato ben 5 reti.

La sosta è stata utile per ricaricare le pile fisiche e mentali della truppa, ma la cosiddetta prova del nove la si avrà proprio contro il Picchio dell’ex Vivarini. Le sorti del match passeranno inevitabilmente dalla prestazione dei centrocampisti di casa, ritenuti dagli addetti ai lavori tra i migliori della cadetteria, che però nelle ultime uscite sono stati poco brillanti. Brugman, Machin e Memushaj sono infatti i perni del 4-3-3 di mister Pillon, che a differenza dei suoi predecessori in riva all’Adriatico che hanno fatto fortuna con questo modulo, ovvero Galeone, Delio Rossi e Zeman, predica un calcio più prudente anche se comunque propositivo. Probabilmente a questo Pescara manca una punta molto prolifica per ambire alla promozione diretta, nonostante Mancuso stia facendo assolutamente bene anche nel ruolo di prima punta (l’ex ascolano Monachello, invece, non ancora riesce a trovare la sua giusta dimensione). Nella stanza dei bottoni lo sanno e anche se a mezzo stampa smentiscono a gennaio proveranno a fare qualcosa in tal senso, soprattutto se Cocco dovesse salutare tutti per non andare a scadenza a fine torneo. 

Per la sfida a Padella e soci l’undici base non dovrebbe differire da quello visto contro la squadra di Stellone nell’ultimo match prima della sosta, se non per la presenza di Del Grosso sull’out mancino di difesa (ballottaggio tra Balzano, non la meglio causa fastidiosa lombalgia, e Ciofani per il ruolo di terzino detsro) e per il forfait di Campagnaro (sarà sostituito da Perrotta o dall'esordiente Scognamiglio?). Sul fronte opposto mister Vivarini deve fare a meno dello squalificato Brosco e degli infortunati Coly, Ingrosso, Valeau, Zebli e Ganz. Confermato il modulo 4-3-1-2, con Lanni che torna dal primo minuto tra i pali. In difesa, da destra a sinistra, spazio a Laverone, capitan Padella, Valentini e D'Elia. In cabina di regia non dovrebbe partire dal primo minuto Troiano reduce da un problema muscolare, spazio quindi a Casarini affiancato da Addae sul centrodestra e Frattesi (in vantaggio su Cavion) sul centrosinistra. Da non escludere la soluzione Addae vertice basso davanti alla difesa con Frattesi sul centrodestra e Cavion sul centrosinistra. Sulla trequarti spazio al serbo Ninkovic alle spalle delle punte Ardemagni e Ngombo.

La piazza biancazzurra attende la gara contro i piceni con trepidazione, non solo per la nota rivalità con la tifoseria bianconera ma per capire realmente di quale pasta sia fatto questo Delfino. L’inizio è andato ben oltre le rosee aspettative, ma resta da capire davvero fin dove può arrivare la truppa di Pillon. Ed in tal senso dalla gara con l’Ascoli sino al giro di boa si capiranno tante cose…

 

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