Prima squadra

Delli Carri sul Pescara: "Attacco fortissimo, manca ancora qualcosa negli altri reparti"

Intervista a Il Messaggero ed. Abruzzo

17.08.2017 01:02

Daniele Delli Cari guarda con affetto al Pescara. E non solo perchè ci gioca il figlio Filippo. Tanti anni in biancazzurro non si dimenticano, anche se sono stati non tutti belli (per questioni di campo e questioni ambientali). A Il Messaggero ed. Abruzzo l'ex d.s., che ha portato a Pescara Del Sole quando era giovanissimo, ha concesso una interessante intervista. Che riproponiamo nei suoi stralci salienti

"Questa è già una squadra fatta, con un attacco davvero forte. Cosa serve? Per me solo Pessina, un giocatore in grado di ricoprire due ruoli a metà campo e di aggiungere qualità nel reparto centrale. In difesa c’è il giusto mix di esperti e giovani, credo che il tecnico sia soddisfatto – dice l’ex centrale di Torino, Fiorentina e Pescara – . Sei anni fa succedevano cose praticamente identiche: la piazza reclamava un giocatore di esperienza, l’allora presidente De Cecco insisteva per prendere Terlizzi, noi lo convincemmo che sarebbe stato inutile e controproducente, perché Zeman avrebbe preferito partire con i giovani. E così fece: puntò su Romagnoli e Capuano e alla fine ebbe ragione. Più che acquistare altri difensori, oggi, penso che l’unico desiderio del tecnico sia quello di ridurre la rosa”.

L’analisi sul Delfino 2017 prosegue: “A centrocampo manca forse qualcosa dal punto di vista qualitativo, per piede e passo la squadra del 2011 aveva qualcosa in più, e non mi riferisco solo a Verratti. Credo che Pessina sarebbe il giocatore ideale per completare il reparto e l’intero organico. Può fare il play e la mezzala dando qualità in entrambi i casi. Il Pescara non deve farselo scappare se l’Atalanta lo cede”.

L’attacco è il piatto forte: “Embalo? Anche se all’allenatore piace, a mio avviso non serve. Lì davanti è davvero una squadra forte, conmolte soluzioni. Latte Lath, Ganz, Nicastro, Del Sole e Capone, un giovane fortissimo al quale bisogna ancora ritagliare il ruolo più adatto, essendo stato fino all’anno scorso un numero dieci più che un esterno, sono tutte soluzioni di livello per la serie B”.

Due settimane fa, anche un gigante come Daniele Delli Carri ha avuto dei brividi di emozione vedendo il figlio, Filippo, titolare all’Adriatico in Coppa contro la Triestina: “Sì, mi sono emozionato – conferma – . Un po’ ti rivedi dopo trent’anni dal tuo esordio, è normale. Sono contento per lui che sta realizzando il suo sogno, ma gli dico sempre che il calcio ha mille facce: deve solo lavorare duro e farsi trovare pronto quando avrà le sue occasioni”.

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