Prima squadra

Machin & Gravillon, l'oro nero del Pescara

I due rappresentano un capitale tecnico ed economico per il club del presidente Daniele Sebastiani

16.11.2018 00:55

Il Delfino ha il suo Oro Nero. Con il termine «oro nero», che nel suo significato primario è il petrolio, si intende un prodotto di valore e preziosissimo e tali sono  Josè Machin ed Andrew Gravillon, ovvero il presente ed il futuro del Pescara.

Entrambi giovani e provenienti da club importanti (la Roma il primo, l’Inter il secondo), rappresentano un capitale tecnico ed economico per il club del presidente Daniele Sebastiani. Le prime 12 gare di campionato hanno confermato le loro indubbie qualità e presto saranno grandi protagonisti sul mercato. Non a gennaio, perché la società non ha l’intenzione di cedere i suoi gioielli, ma probabilmente a giugno, soprattutto in caso di permanenza in B, quando più squadre busseranno alla porta del Delfino con assegni importanti.

All’Adriatico-Cornacchia nelle ultime settimane sono stati accreditati gli osservatori di club stranieri, di Premier e Liga, ma anche in Italia il centrocampista classe 1996 sta suscitando parecchio interesse, a partire dalla sua ex squadra che, grazie alla presenza di Eusebio Di Francesco e Ricky Massara, vanta un canale privilegiato rinforzato proprio dalla una sorta di prelazione morale accordata la scorsa estate quando il Pescara ha riscattato il cartellino. E dire che quando è sbarcato in riva all’Adriatico aveva trovato poco spazio la scorsa stagione, salvo poi ritagliarsi uno spazio crescente. Era arrivato da Brescia e proprio contro il Delfino aveva segnato il suo unico gol. Con l’avvento di Pillon sulla panchina biancazzurra il suo percorso di crescita ha avuto una grande accelerazione ed il tecnico di Preganziol, come testimoniato dalle panchine imposte contro Livorno e Brescia, sa come gestirlo. Machin si prende ancora troppe pause durante la partita, si accende ad intermittenza, e troppo spesso impugna il fioretto quando servirebbe di più la sciabola: trovando continuità di rendimento, può davvero essere determinante per il Pescara e spiccare il volo in qualche squadra di prima fascia. La settimana scorsa ha posto il suo prezioso autografo in calce al contratto che lo legherà al Pescara fino al 2023, ma è chiaro che continuando di questo passo non resterà ancora a lungo in biancazzurro.

Stessa sorte che potrebbe capitare ad Andrew Gravillon, l’altra grande rivelazione del Pescara. Sempre presente in tutte le gare disputate tra campionato e Coppa Italia, si è tolto anche lo sfizio di siglare due reti (al Foggia e al Lecce, entrambe all’Adriatico) sfruttando le capacità nel gioco aereo. Il classe 1998 fa dell’atletismo e dell’esplosività i suoi punti di forza ma con Campagnaro al fianco sta crescendo anche in senso della posizione e nella capacità di lettura delle azioni di gioco. Prova ne siano alcuni recuperi miracolosi su uomini lanciati a rete. Non è un caso allora che numerosi club di serie A lo stiano seguendo con particolare attenzione (le genovesi, la Roma, il Napoli e per ultima la Juve). A giugno sarà presumibile asta per lui, anche se al momento il giocatore è concentratissimo sull’esperienza pescarese e l’intermediario che ne ha curato il trasferimento in Abruzzo, Oscar Damiani, frena su ogni ipotesi di mercato pur confermando che l’ex squadra di Gravillon vanta una corsia preferenziale in caso di addio al Delfino. «Quello con l'Inter è un discorso non ancora del tutto chiuso. Ora è a titolo definitivo a Pescara, ma se l'Inter un giorno dovesse richiamare se ne parlerà tranquillamente», le parole rilasciate ai siti specializzati sul calciomercato. «Richieste ci sono, ma ora credo che debba concentrarsi sul campo e sulla stagione con il Pescara. L'ideale sarebbe conquistarsi la Serie A con il Pescara e giocarla sempre con la maglia biancazzurra, poi dopo vedremo e affronteremo altri discorsi».

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