Prima squadra

Zanon: "Ad Ascoli è sempre dura. Bisogna dare tempo a Zauri"

Da Il Messaggero ed. Abruzzo a firma Rapa

06.10.2019 07:04

Damiano Zanon sa quanto sia ostico il Del Duca. Anche il suo Pescara, quello di Zeman e dei vari Insigne, Immobile e Verratti, si inchinò all'Ascoli. Fu una gara strana, connotata da tante polemiche sulla direzione arbitrale del sig. Ciampi di Roma, ma alla fine della fiera quel Delfino schiacciasassi chiuse con un passivo di 3 gol. «Quello di Ascoli è davvero un campo difficile, si soffre sempre in quello stadio, Mi è capitato con tutte le squadre con le quali ho giocato, non solo con quel Pescara che poi vinse il campionato», racconta oggi il terzino abruzzese, tornato nella sua L'Aquila dopo una lunga e felice carriera che lo ha visto in biancazzurro protagonista di due promozioni (una dalla C alla B con Di Francesco e poi quella nella massima serie con il demiurgo boemo in panchina). «Il ko del marzo 2012 testimonia quanto giocare al Del Duca sia complicato. Segnò due volte Papa Waigo e io fui autore di una sfortunata autorete dopo un palo colpito da Sbaffo. I bianconeri in casa hanno una marcia in più, il pubblico spinge tanto e la storica rivalità che c'è ha un ruolo importante. Non sarà facile per il Pescara. L'Ascoli per me non è una sorpresa e sta bene, al di là dell'ultima sconfitta (in gol a Cremona è andato un amico fraterno di Zanon, l'ex pescarese Danilo Soddimo, ndr). Conosco il patron, so che è ambizioso e che ha voluto costruire una squadra di primo livello. Ed ha un tecnico giovane ma molto interessante». Altrettanto giovane è il collega Luciano Zauri, che Zanon conosce bene. I due sono stati infatti compagni di squadra nella penultima stagione in serie A del Delfino, quella del triplice cambio in panchina con Stroppa, Bergodi e Bucchi a sobbarcarsi il peso dell'eredità di Zeman. «Seguo da sempre il Pescara e quest'anno anche di più, proprio per la presenza di Luciano in panchina. I biancazzurri sono partiti lentamente in campionato, è inutile nasconderlo, ma Zauri è un tecnico molto bravo e preparato e saprà risollevare la situazione. Deve avere solo il tempo di poter dare la sua impronta alla squadra. Pescara è una piazza esigente e ci sono tante pressioni». Per oggi al Del Duca ci sarà il varo della difesa a 3, scelta giusta? «La squadra a mio parere è costruita per giocare a 4 uomini dietro, avendo invece due terzini come esterni a centrocampo è chiaro che ti copri di più ma devi avere la forza poi di ripartire. Dipende tutto da come si vuole impostare la gara, ma a prescindere dal modulo non credo che si andrà ad Ascoli per non provare a giocarsi la partita» .

 

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