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D'Aversa: "Sul Pescara vi dico che…”

Il tecnico del Perma è lo "Sportivo abruzzese dell'anno" al Festival Rocky Marciano

02.07.2019 13:35

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Roberto D’Aversa, ex giocatore ed allenatore del Lanciano, attualmente allenatore del Parma in Serie A, ha raccontato a Rete8 Sport com’è nata la sua carriera da allenatore iniziando in Serie B con il Lanciano, per poi allenare il Parma portando i ducali dalla C alla A e la salvezza nella massima serie. D’Aversa si è espresso anche su due giocatori biancazzurri, Brugman e Kanoutè, accostati proprio al suo Parma.

Ecco le sue dichiarazioni: “La partita con la Fiorentina è stata fondamentale perché abbiamo ottenuto la salvezza a livello matematico. Analizzando il campionato non siamo mai stati in lotta per la salvezza. Abbiamo fatto un girone di andata strepitoso. Mi reputo fortunato perchè ho iniziato ad allenare direttamente in Serie B con il Lanciano avendo fatto una scelta di venire a giocare a Lanciano anziché giocare in categorie superiori anche per vivere con la mia famiglia vicino Pescara. Nel calcio devi sempre dimostrare. Ho fatto un percorso importante ed è anche merito dello staff con cui lavoro e soprattutto la società che ha potuto conoscere, il Parma Calcio. Alla base di ogni successo c’è sempre una grande società. L’anno in cui ho smesso ho fatto un anno sabbatico facendo il dirigente affianco a Luca Leone per capire cosa volessi fare da grande. Avevo voglia di fare l’allenatore appena ho smesso di giocare. Per partite in quella maniera dovevo cominciare da Lanciano, anche perchè i miei giocatori erano ex compagni di squadra. Penso di aver meritato il loro rispetto prima da giocatore che da allenatore. Leone ha avuto l’idea di mantenere il gruppo visto che c’era molto entusiasmo in città. Quando sono subentrato a Parma eravamo ottavi in classifica. E’ una piazza dove l’anno prima avevano sempre vinto e pareggiato e non avevano mai perso. Le aspettative erano molte. Abbiamo fatto un percorso bellissimo anche prima dello scontro diretto con il Venezia dove eravamo avanti di 2-0, poi ci sono stati degli episodi che hanno influenzato la partita. Dopo quel mach che finì 2-2 a livello mentale il Venezia ha ripreso un cammino dove noi abbiamo vinto i play-off. La semifinale con il Pordenone la suddiviso in due momenti. Nel primo tempo abbiamo fatto meglio noi dove siamo passati in vantaggio ed abbiamo sfiorato il secondo gol. Nel secondo tempo hanno fatto meglio loro dove si è andati ai supplementari e poi ai calci di rigore. In quella partita meritavano entrambe anche se in campionato abbiamo fatto meglio. Tedino al Teramo? A Palermo ha fatto bene sul campo, stessa cosa al Pordenone. Ritrovarsi ad accettare qualche sconfitta in Serie B era difficile. La partita chiave è stata ad Empoli dove abbiamo perso per 4-1 rischiando anche l’esonero che chiaramente fa parte del nostro lavoro. Da quel momento i ragazzi hanno fatto un cammino straordinario dove siamo arrivati secondi dopo l’Empoli. In serie A abbiamo chiuso il girone di andata a 25 punti. Dopo la vittoria ad Udine ci siamo rilassati un pò troppo, sia sotto l’aspetto del mercato, delle motivazioni ma non volute. Nel girone di ritorno si sono fatti male giocatori importanti. Quest’anno dovremmo essere bravi a prendere giocatori che non facciamo sentire la mancanza. Gervinho? E’ abituato a vincere campionati. Lui è un professionista serio. Il merito è suo e dei suoi compagni di squadra per aver ottenuto l’obiettivo della squadra, segnando molto e facendo tanti assist. Roberto Inglese è forte, completo. Conosco le sue qualità. E’ il classico centravanti dove è completo sotto tutti i punti di vista. Bravo ad attaccare in profondità, nel gioco aereo. Partecipa in tutte e due le fasi, sia difensiva che offensiva. Gli altri ragazzi hanno fatto un grande percorso. Scozzarella era in serie B con il Trapani ed è venuto in Lega Pro con il Parma. Il direttore e la società sono stati bravi a scegliere gli uomini oltre che giocatori. Mi auguro che giocatori del nostro club possano venire a Pescara per dare una mano alla società, come Galano. Brunori? Partirà con noi in ritiro, poi farà la sua scelta. Devo valutarlo in ritiro. Machin? E’ un giocatore di prospettiva. Deve migliorare sotto alcuni aspetti. Ha avuto un percorso di crescita. Deve migliorare l’aspetto difensivo. Brugman? Rispetto a Stulac ha qualità tecniche ed aerobiche importanti. Sono giocatori che possono essere utili in situazioni di palle inattive. Valuteremo se giocherà con noi oppure farlo giocare altrove. Brugman ha fatto molta differenza in B anche se in Serie A la situazione è diversa. Kanoutè? Parleremo con la società. L’amicizia con Conte è partita attraverso le nostre mogli. Quando ero un giocatore difficilmente frequenti. Oltre il lavoro è nata un amicizia. Sin dall’inizio aveva una marcia in più. Noi eravamo contenti di un pareggio anche se lui intravedeva il nostro valore. E’ un allenatore che ha sempre dimostrato di portare al massimo ogni gruppo che ha allenato. In Nazionale ha disputato un grande Europeo. Quanto darei per battere Conte? Sarebbe importante per la classifica e non per rivincite personali. Non digerisce facilmente la sconfitta. Sarri alla Juve? Per noi è importante che rientrino allenatori importanti come Sarri e Conte. E’ chiaro che nelle dinamiche altrui non mi piace entrare, è anche vero che è andato via Allegri che ha portato grandi risultati nonostante l’ultima eliminazione dalla Champions. Il Pescara? Bisogna ragionare da dove è partita questa società. Non dobbiamo dimenticarci che pur vedendo quest’anno quello che è successo a Palermo ed Avellino. Io credo che questa società vada ringraziata per aver sistemato a livello di bilancio una situazione un pò particolare, regalando per 2 anni la Serie A. La città ed i tifosi vorrebbero sempre la massima categoria, però credo che l’intenzione della società sia quella di continuare ad avere un profilo giusto per quanto riguarda a livello economico, cercando di raggiungere l’obiettivo calcistico che credo sia più importante. Il fatto che comunque ci sia una società che vada avanti per tanti anni, sperando che non succeda quello che è successo in passato. Sotto questo punto di vista al Presidente non si possa dire nulla

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