Prima squadra

Filippo Falco si racconta

L'esterno nei giorni scorsi si è raccontato in esclusiva a Il Centro

07.03.2018 00:52

Un Falco per provare a spiccare il volo. Il Pescara di zeman punta forte sul suo acquisto principale nella sessione di gennaio per regalarsi un finale di stagione da ricordare. Di proprietà del Bologna, il Pescara ha la possibilità di riscattarlo a fine giugno: il giocatore nei giorni scorsi si è raccontato a Il Centro. Vi riproponiamo gli stralci più interessanti dell'intervista.

IL PESCARA E ZEMAN. «L'ambientamento procede nenissimo. Sono stato accolto con tanto affetto. Zeman? È un maestro. Pretende molto e per la mia crescita può essere determinante. Cosa mi chiede? Di giocare in modo semplice e muovermi senza palla attaccando la profondità. Tutti dobbiamo sforzarci di trasferire in partita quello che proviamo negli allenamenti. Sono tornato a giocare una gara dal primo minuto dopo tre mesi e a breve sarò al top. Dove potrà arrivare il Pescara? Empoli e Frosinone sono le favorite. Poi c’è il Palermo e via via altre squadre, tra le quali anche la nostra. Il Pescara ha l’obbligo di entrare nei play off, sia per la forza della rosa che per le ambizioni della società».».
IL PASSATO.  «L’ho già detto, speravo di restare a Benevento oppure al Bologna, ma non c’è stata la possibilità. Ora penso solo al Pescara e se l’anno prossimo dovessi restare qui non sarebbe un passo indietro. Questa è una piazza importante. iL Bari? dopo alcuni ottimi campionati, la società decise di svincolarmi senza una spiegazione. I miei allenatori erano increduli, visto che ero tra i più quotati. Poi Beppe Materezzi mi portò al Lecce che mi prese subito. A Bari giocava con me Simone, suo figlio, che ora milita in un club svizzero».
IL FALCO PRIVATO. «Sono un ragazzo tranquillo. Sono molto legato al mio paese, Pulsano (provincia di Taranto, ndr), ai miei amici di infanzia anche se li vedo poco, e, ovviamente, ai miei genitori, a mia sorella Perla e ai miei fratelli, Marco e Roberto che è il mio primo fan. Un Paese che vorrei visitare? Sì, il Brasile. C’è sempre un clima di festa e felicità. Però anche qui sto bene. Vengo da una città di mare, perciò non potevo chiedere di più. Basta guardarlo per essere di buonumore. Ma ora tocca a noi, per rendere tutto perfetto bisogna vincere e riaccendere la passione dei tifosi pescaresi. Il mio sogno è vedere l’Adriatico di nuovo pieno».

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