Prima squadra

Cocco: "Lo scetticismo di molti è stato uno stimolo in più. E ora.."

Dichiarazioni riportate nei giorni scorsi dalla Gazzetta dello Sport:

08.09.2018 00:02

E se fosse davvero l'anno di Andrea Cocco? Dopo un'estate in cui è stato al centro delle voci di mercato alla fine è rimasto inbiancazzurro e sembra aver inziiato col piglio giusto: cattiveria agonistica, lavoro per la squadra, gol su azione in Tim Cup e doppietta di rigore, decisiva oltrettuto, in campionato domenica scorsa contro il Livorno. Sedici mesi dopo l'ultima gioia, griffata non in maglia Pescara, sta provando con sudore e sacrificio, sin dal ritiro, a dimenticare il guaio al ginocchio che aveva condizionato le precedenti annate: Ecco alcune importanti dichiarazioni rilasciate dal bomber alla Gazzetta dello Sport:

"Mi sentivo in debito con la gente di Pescara. A causa degli infortuni non hanno visto il vero Cocco in questi anni. Per questo sono rimasto, c'erano un po' di richieste, ma il mio desiderio era quello di dimostrare che ero ancora in grado di essere decisivo. Nel calcio purtroppo si vive di etichette, dentro di me sapevo di non essere affatto finito e volevo fare una grande stagione, lo scetticismo di molti è stato uno stimolo in più. Un po' in questi anni ho sofferto il fatto di essere stato pagato tanto (il Pescara lo acquistò dal Vicenza nel 2015 per 700mila euro più bonus, ndr). C'erano tante aspettative su di me e gli infortuni mi hanno tormentato. A Cesena mi ero ripreso e stavo tornando in forma, quando mi sono rotto il crociato. Una mazzata. Tra il recupero e i successivi acciacchi ci ho messo un anno a tornare. In estate però ho lavorato duro, anche in vacanza, per giocarmi al massimo questa chance. Ringrazio Pillon per aver creduto in me".

E poi, più nel dettaglio: “Dentro di me sapevo di non essere affatto finito e volevo fare una grande stagione. Lo scetticismo di molti è stato uno stimolo in più. In questi anni ho sofferto il fatto di essere stato pagato tanto, c'erano tante aspettative su di me e poi gli infortuni mi hanno tormentato. A Cesena stavo tornando in forma quando mi sono rotto il crociato e dopo tra recupero e acciacchi vari ci ho messo un anno per tornare, lavorando duro anche in vacanza per giocarmi la chance Pescara. Ringrazio mister Pillon per aver creduto in me. - continua Cocco nel pezzo riportato nei giorni scorsi da Tmw, che ha ripreso le dichiarazioni rilasciate alla Rosea – Doppietta? È stata la fine di un incubo, appena ho segnato il pensiero è andato a mia figlia Gaia e a mia moglie che erano in tribuna. Il loro sostegno è stato fondamentale nei mesi scorsi. Ora vorrei arrivare in doppia cifra e aiutare il Pescara a essere la mina vagante del campionato. Abbiamo tanti giovani bravi e proviamo a fare i guastafeste, ma le favorite sono Benevento e Verona che hanno costruito super organici. Maglia 17? Ha portato bene a Pescara a Immobile e Caprari e spero di seguire le loro orme, mi è costato caro prenderlo e ho dovuto rilanciare parecchio (i soldi sono andati in beneficenza, ndr) per strapparlo a Zampano e Antonucci”.

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