Prima squadra

Brunori: "Spero di sbloccarmi subito, c'è un precedente incoraggiante"

La punta a Il Centro: "L’anno scorso mi sono sbloccato alla settima giornata e non mi sono più fermato"

13.10.2019 09:24

Matteo Brunori vuole il primo gol biancazzurro. Ma sbloccarsi non è una vera ossessione, più importante la squadra del singolo. Ne ha parlato a Il Centro, nella diretta Facebook proposta dal giornale. Vi riproponiamo gli stralci salienti dell'intervista concessa dall'attaccante italobrasiliano al quotidiano abruzzese:

«L’anno scorso con l’Arezzo mi sono sbloccato alla settima giornata e poi non mi sono più fermato. Ora in B siamo all’ottava, forse i tempi sono maturi...». 
Brunori, quella di Ascoli è stata la vittoria della svolta?
«Serviva una scossa e l’abbiamo trovata con una vittoria storica su un campo difficile. Abbiamo dato un segnale forte che porta entusiasmo nello spogliatoio».
Una vittoria di carattere.
«Sapevamo che sarebbe stata una gara insidiosa per l’ambiente che avremmo trovato e siamo andati lì con la testa giusta. Abbiamo fatto una grande partita».
Ha inciso più il cambio di modulo (dal 4-3-3 al 3-5-1-1) o l’atteggiamento diverso della squadra?
«La seconda, perché siamo stati bravi nell’interpretazione della gara. Abbiamo lottato su ogni pallone. Ora dobbiamo dare continuità e sfruttare al massimo le due partite consecutive in casa con Spezia e Benevento».
Il cambio di modulo è una svolta radicale?
«Con questo sistema di gioco, se restiamo compatti, siamo più coperti dietro e possiamo far male nelle ripartenze».
All’inizio della stagione è stato schierato esterno nel 4-3-3, ma ha fatto fatica. Qual è il suo ruolo naturale?
«Io e il mister abbiamo parlato molto della mia collocazione tattica. All’inizio, con le mie caratteristiche, potevo fare anche l’esterno ma in quel ruolo non sono riuscito a dare il 100%. Così, il mister mi ha rimesso davanti dove ho giocato anche lo scorso anno ad Arezzo, sia da prima che da seconda punta. In Toscana, quando ho segnato 17 gol, giocavamo con due attaccanti e io facevo la prima punta».
Col Pescara è ancora alla ricerca del primo gol.
«Spero di sbloccarmi subito (sorride, ndr). Il gol non è un’ossessione, magari arriverà nel momento in cui non ci penso».
Sente la pressione di non dover far rimpiangere uno come Mancuso che qui lo scorso anno ha segnato 19 gol?
«È normale che la città si ricordi di un giocatore che ha fatto bene e che sta dimostrando di essere tra i più forti della serie B. Dobbiamo essere bravi io e gli altri attaccanti a non farlo rimpiangere».
Anche Mancuso, come lei, veniva dalla serie C e anche lui nel primo anno a Pescara ha avuto bisogno di ambientarsi, prima di esplodere l’anno successivo.
«Ci vuole pazienza nell’ambientarsi, è normale. Per me Pescara è una realtà nuova. Ma il lavoro alla fine paga sempre e i risultati arriveranno».
Che cosa ha detto il campionato?
«Che tutte le partite sono difficili perché tutte le squadre sono organizzate e, se non le prepari bene, rischi di fare figuracce».
Nello spogliatoio avete capito per quali obiettivi potete lottare?
«È presto per dirlo. Dentro di noi dobbiamo partire dalla salvezza, poi è ovvio che tutti abbiamo ambizioni importanti».
Avvertite pressione in città?
«Conosco la storia del Pescara e quindi è normale che la gente voglia vedere una squadra che lotti per qualcosa di importante».
Quali sono le favorite?
«Il Crotone sotto l’aspetto del gioco è quella che mi ha impressionato di più».
 

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