Prima squadra

Luca Valzania sulle orme di Bryan Cristante

Da Il Messaggero ed. Abruzzo - Foto: Pescara Calcio

07.05.2018 09:01

La storia pescarese di Luca Valzania è un po’ come quella del brutto anatroccolo diventato splendido cigno. Una partenza a rilento, con poco spazio e qualche prestazione non memorabile, poi un crescendo di rendimento e di prolificità in zona-gol che lo hanno reso assoluto protagonista della rincorsa dei biancazzurri e autentico uomo mercato.

La sua ultima rete, quella di sabato a Novara, può davvero aver chiuso i conti salvezza. Manca solo l’aritmetica a certificare la permanenza del Delfino nella serie cadetta e, salvo clamorosi scivoloni negli ultimi 180 minuti, il traguardo è vicinissimo: il suo apporto al raggiungimento dell’obiettivo è stato fondamentale, ma Valzania non vuole mollare la presa. «Probabilmente a Novara è stato il mio gol più importante, ma non è ancora finita. Abbiamo preso un buon punto, che ci lascia margine sulla zona pericolosa», le sue parole dal Piola.

Classe 1996, era il più pronto tra i giovanissimi consegnati a Zeman ad inizio stagione, avendo già fatto una buona gavetta in B con Cesena e Cittadella. Eppure ha faticato ad imporsi in riva all’Adriatico. Zeman, che pure lo stimava, più volte lo ha definito con i giornalisti un puledro di razza, ma indisciplinato ed in grado di giocare quasi esclusivamente nella zona mancina del campo. Lui, però, non si è perso d’animo ed ha continuato a lavorare alacremente, cercando di sfruttare ogni chance concessa. Il finale in crescendo, a livello personale, del girone d’andata gli ha consigliato di fermarsi a Pescara, nonostante la corte spietata di altre società, Carpi in primis.

La prima svolta per lui in biancazzurro c’è stata nella partita interna con la Ternana, un pirotecnico 3-3 fissato da una sua doppietta: la rete iniziale di quel “Festival del Gol” ed il suggello finale a tempo scaduto quando già le Fere stavano pregustando il sapore della vittoria. Rimaste inascoltate le sirene di mercato a gennaio, nonostante il pressing di più club sull’agente Silvio Pagliari, Valzania si è rituffato anima e corpo nell’esperienza pescarese rimanendo indenne, in termini di impiego, dai ribaltoni in panchina decisi dal club. E sotto l’era Pillon è riuscito a diventare un vero valore aggiunto nello sprint salvezza, grazie a quella esuberanza fisica che lo rende un centrocampista prezioso in fase di interdizione e letale negli inserimenti senza palla.

Le sue prestazioni non sono rimaste inosservate nemmeno in casa Atalanta, la società proprietaria del suo cartellino: Valzania, per caratteristiche fisiche e tattiche, è ritenuto l’ideale alter ego di un ex biancazzurro ora di stanza a Bergamo, quel Bryan Cristante destinato a spiccare il volo in estate. Un ritorno in nerazzurro è possibile e Valzania ha già le idee chiare: «Ora la mia priorità è la salvezza, poi mi piacerebbe tornare all’Atalanta per provare a giocarmi un posto. Ma se dovessi andare di nuovo in prestito in B, Pescara avrebbe la priorità»

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